SORELLA MORTE

03.05.2016 08:12

Il primo maggio è ricorso il 17° anniversario della nascita al cielo di Anna , mia moglie ….. ha voluto che la sua morte fosse annunciata così : “ E’ nata al cielo Anna Martiner Bot “ . Dopo 17 anni si spegne un po’ il ricordo …. dei tanti amici , alla S.Messa di suffragio hanno partecipato i soliti , quelli che hanno partecipato fedelmente tutti gli anni e non solo ai primi , trascinati o cavalcando l’onda dell’emozione ….. ricordo , con un certo fastidio , gente che ha stazionato al suo capezzale e che non ho mai più visto , alcuni poi , dopo l’apertura del sito , se possono fare a meno di salutare , lo fanno volentieri …. e queste sono le famiglie modello e i modelli di famiglia … le top modell …. i borghesi , quando benpensanti e perbenisti , sono così . Alla mattina del primo , mi sono alzato presto , sono andato da mia mamma ormai novantunenne ho consumato , in sua compagnia , una frugale colazione, fuori pioveva a dirotto , alle 9,00 sono salito in un paese poco distante dal centro città per confessare , quindi alle 10,00 ho celebrato la prima S. Messa della domenica e alle 11,00 la seconda . Alle 12.00 mi sono preparato e sono salito in montagna con il mio cane Change . Partendo dal parcheggio sotto una pioggia battente , che durante la salita , sferzato da un vento gelido e avvolto da una spessa nebbia, si è tramutata in neve …. a mano a mano che salivo la neve si accumulava a sino a giungere all’altezza degli scarponi e giunto alla meta , sono stato illuminato dai raggi del sole . I prati fioriti di genziane della settimana prima erano coperti dalla bianca coltre di neve ….. uno spettacolo , non ho incontrato anima viva …. tutto quel creato del Creatore era solo per noi … solo per me e per il mio cane . Nella salita ho pensato alla morte , a quanto educativa sia quella strettoia , quel collo di bottiglia, quel fondo dell’imbuto o meglio ancora a quel collo della clessidra , che presto o tardi dobbiamo affrontare , vi dobbiamo scivolare , dobbiamo percorrere , attraversare , passare (Pasqua = passaggio ) per giungere dall’altra parte . Il passaggio è d’obbligo , è obbligato , impossibile non transitarvi o evitarlo si è trascinati da quel “ tutto scorre “ che i filosofi presocratici ci hanno insegnato , ci hanno consegnato . La morte è educazione , l’incarnazione dell’educazione primaria …. ci fa comprendere che siamo di passaggio , che non siamo ( in questo mondo ) eterni , che dobbiamo lasciare il nostro posto ad altri e vivere poi l’eternità altrove , dove ? Dove è la speranza ! Eppure se penso alle top model …. quanta voglia di eternità , qui e subito e per sempre e in questo mondo ( all’altro ci credono poco ) e tutto ciò, purtroppo , professato da gente che si dichiara , autoproclama cristiana ( ma sono gli altri a doverci chiamare cristiani , come accadde ad Antiochia ) perchè questo è quanto di più anticristiano ci sia . Di ciò ne prendiamo coscienza osservando quella categoria di gente ( pensionati ) occupano , con la loro imbarazzante presenza , posti di responsabilità nelle parrocchie o negli uffici diocesani , posti che potrebbero essere capaci di fornire un reddito a dei giovani , essere la speranza di un futuro dignitoso . Eppure non è così ….. eppure la morte, sorella morte , insegna il modo per mettersi da parte per sempre , mettersi da parte per entrare in un’altra parte , da un servizio all’altro come nella clessidra , da un parte all’altra . La morte è quel divenire concime , perché dal letame nascono i fiori , cantava Fabrizio De Andrè , ritornare ciò che si era , polvere , poca cosa , cosa comune , se il seme non marcisce , non muore si legge da qualche parte , in qualche Vangelo ……. Il nostro divenire concime, humus , letame serve a far crescere altri , crescere cioè elevare , spingere verso l’alto , far ascendere , la nostra polvere serve a plasmare altri , a dare forma ad altri , i nostri posti lasciati vacanti a sfamare altri e il nostro ricordo, ciò che siamo stati ( se lo siamo stati ) ad educare altri . C’è un momento della nostra vita che bisogna mettersi da parte e prepararsi esclusivamente a divenire concime , i preti su questo dovrebbero essere di esempio al Santo Popolo di Dio , come lo fu il Battista e come lo fu , dopo di lui Gesù , entrambi non hanno cercato l’autoconservazione , ma si sono lasciati consumare , il Cristo ancora oggi viene consumato divenendo cibo di vita eterna , il Battista ha conosciuto la corruzione del corpo e il suo ricordo , come la sua vita , è divenuto eterno . Se penso al povero progetto che il vescovo – faraone di questo diocesi architetta da anni , che è quello di rimanere in diocesi oltre la fine del suo mandato per incoronare la sacra effige della Vergine di Oropa mi viene da ridere , è uno che di cristianesimo , di vita cristiana , benchè prete , ha capito poco per non dire nulla e dimostra di non essere adatto a ricoprire il ruolo che lui ha accettato di ricoprire e , pretendere di essere ciò che non si è , non è la caratteristica di un cristiano , men che meno di un uomo . La prima cosa che ci è richiesto , come cristiani ,è quello di conoscerci , solo così si possono fare delle scelte , se si vuole essere ciò che si è . Viceversa se si vuole essere ciò che non si è , non si sceglie condannandosi da soli all’infelicità , d essere inconcludenti ,a fare danni e a buttare via la vita , che non è nostra , ma ci è solo imprestata. Questo discorso , poco diplomatico ma diretto , vale per tutti , dunque anche per il vescovo e per le top modell che vivono nelle sacrestie per esercitare quell’effimero potere che gli è conferito e che li tiene vivi , mentre sono morti da secoli ,perché i bacia pile esistono , ma sono morti da secoli condannati a essere divorati dalla ruggine e dalla tignola ci dice la scrittura . Ma si sa , che la porta della vigna è sempre aperta e ad ogni ora si può entrare , l’invito vale anche per le top modell e quei pensionati di lusso , che il Papa ha denominato élite di laici , devono però lasciare la piazza che occupano , la piazza e l’ozio al quale si sono abbandonati , perché credono di essere loro , all’interno della vigna , a dirigere chi vi entra , credono di essere stati i primi chiamati ad entrare e per questo di avere il diritto di esercitare potere su chi vi è giunto dopo …… ma non hanno capito un tubo di niente , non sanno che cosa succede all’interno della vigna e prova ne è che credono di contare , ma se fossero entrati avrebbero capito di contare come gli altri , sarebbero consapevoli di ricevere una paga pari a quella di tutti gli altri e avrebbero capito che a dirigere la vigna non c’è neppure il padrone, perché chi entra , per il solo fatto di essere entrato , di avere aderito al progetto del padrone , sa già cosa deve fare …. Questa è la prova inconfutabile che sono fuori dalla vigna , perchè non conoscono cosa succede dentro , si illudono di conoscere ,di essere all’interno , vivono la loro vita virtuale , vivono l’isola che non c’è , sono sterili e portano sterilità perché incapaci di decidere . L’educazione dunque , sta nel sapere scegliere il momento , soprattutto riconoscere quello che ci invita a mettersi da parte …… perché qualcuno deve crescere ed io morire … è il ciclo della vita . Spero che condividiate questo semplice pensiero cari amici di Chiesa Controcorrente , alle top modell ed all’élite di laici questo pensiero dà fastidio , perché li fa pensare e li mette davanti al loro modo di essere, alla miseria che sono, loro che si credono indispensabili . Quando leggeranno queste pagine le commenteranno riunendosi tra di loro , nei loro circoli , come i massoni , per farsi forza l’un l’altro e ritenersi immortali , ed ognuno di noi li potrà osservare , caricarsi di impegni , di lavoro , vantarsi di fare del bene , di essere buoni fedeli … tutto ciò in piazza … quella del faraone , con il faraone …. ma la piazza non è la vigna …. non hanno ancora scelto …. aiutiamoli facendogli presente cosa sono e cosa non sono … perché poveretti non lo sanno . Sceso dalla montagna e ricompostomi o poi celebrato la S. Messa di suffragio , con gli amici di sempre , alle 17,30 presso la parrocchia dove risiedo , questo lo scrivo per quell’èlite di laici e quei preti beceri che ritengono che io in diocesi non faccia nulla , precisando che due S. Messe prefestive le avevo già celebrate sabato sera . Trasparenza … che è controcorrente .