... sottomissione , contrizione , passività ...

20.12.2020 06:48 Quale atteggiamento deve assumere l’uomo per porsi di fronte a Dio , per fronteggiare Dio ? La sottomissione , la contrizione , la passività , l’essere passivo perché Dio è l’attivo , è colui che fa essere , esistere , è colui che crea , ciò che all’uomo non è dato , non è permesso . L’uomo non può far essere nessuno ; può generare, ma non può far essere ovvero , dal nulla non può dare la vita , non può creare , dunque quando usiamo il verbo creare riferito a noi , all’umano lo usiamo a sproposito ; il divino , solo il divino può usarlo perché il divino crea , fa essere dal nulla . L’uomo non può dal nulla fare essere , l’uomo non può dare la vita , l’alito della vita , lo spirito della vita ; questo l’ho dà lo Spirito che è altro da noi benchè sia in noi , perché da noi è ricevuto , non prodotto . Ognuno di noi nel corso della sua vita fa esperienza di quanto sia difficile essere , esistere , perché fratelli cristiani per essere non basta respirare cioè possedere e manifestae la vita biologica , per esistere per vivere è necessario partecipare e la libera partecipazione, la scelta è frutto della vita spirituale ciò che l’essere implica e la partecipazione è favorevole se volontaria , tollerabile se mediata , detestabile se imposta . Se accetto altro di ciò che produco , altro di ciò che non viene da me , devo sottostare ad altro e all’altro che fa essere altro . Facciamo un esempio : nel generare fratelli cristiani non ci è dato di sapere o prevedere se l’essere che abbiamo noi stessi generato sia maschio o femmina , se è sano o porta con sé un malanno , non conosciamo chi sarà , come si atteggerà alla vita , ma accettiamo , per imposizione , colui che deve venire e ciò che diverrà . Ancora : se colui che pone , propone o impone qualsiasi cosa è l’uomo , un mio simile , allora sempre subisco perché ciò che pone o propone o impone non è da me prodotto , non è farina del mio sacco . Diverso se è Dio a porre , proporre o imporre ; in questo caso godo , perché essendo io figlio di Dio accettare significa aderire a ciò che è posto , proposto o imposto . L’adesione non implica l’imposizione, ma siccome è proposto allora implica la scelta e scegliere è sinonimo di libertà ,di libera adesione e la libertà è frutto della verità : “ … la verità vi farà liberi … “ affermazione di Gesù scritta nel Vangelo di Giovanni .(8,32 ) L’atteggiamento di passività con la quale mi presento a Dio manifesta fa emergere ed esalta la mia libertà , la mia libera scelta , il mio scegliere prima nel segreto , nell’intimità e poi pubblicamente , perchè ciò mi identifichi . Nel brano , tratto dal secondo libro di Samuele , che la liturgia della Parola ha proposto come prima lettura di questa IV domenica del tempo di Avvento , Davide , re d’Israele si preoccupa di costruire una casa a Dio . L’atteggiamento di Davide verso Dio non è passività , sottomissione ma alterigia , presunzione di sé , pomposa estimazione di se stesso , forse anche un po’ di quell’arroganza che l’uomo, per così dire arrivato, ostenta anche in buona fede . Si legge nel libro del profeta Isaia ( 66,1-2 ) : “ … Così dice il Signore : «Il cielo è il mio trono , la terra lo sgabello dei miei piedi . Quale casa mi potreste costruire ? In quale luogo potrei fissare la dimora ? Tutte queste cose ha fatto la mia mano ed esse sono mie - oracolo del Signore - . Su chi volgerò lo sguardo ? Sull'umile e su chi ha lo spirito contrito e su chi teme la mia parola ….” . Ciò è scritto e tramandato per spingere l’uomo , ogni fedele , a riflettere e chiarire chi sia Dio , chi sia colui , si legge nella lettera a Diogneto , che : “ … si è rivelato nella fede, alla quale soltanto è concesso di vedere Dio …. “ . Il terreno della conoscenza di Dio è la fede , che è libera scelta dell’uomo , libera accettazione . Davide induce il profeta Natam ad osservare quanto egli sia agiato e quanto poco lo sia Dio : “ …. Vedi , io abito in una casa di cedro , mentre l’arca di Dio sta sotto i teli di una tenda … “ abbiamo ascoltato nel racconto del profeta Samuele . Davide mette a confronto la solidità della casa di cedro , di legno e la precarietà della tenda . Ciò lascia intendere che la posizione di dominanza è del re , di Davide , non di Dio , infatti è Davide , il re che abita una casa solida , sicura . Davide , si presenta come l’uomo che ha saputo essere più di Dio e ciò è visibile e sotto gli occhi di tutti , soprattutto di coloro che contano , che hanno peso : “ … Vedi … “ dice a Natam il profeta , l’uomo di Dio , l’uomo che conta agli occhi del popolo e di chi lo governa , il profeta , l’inviato che se gode del favore del re ( e Natam è depositario del favore di Davide ) è l’ascoltato . Davide fa notare al profeta che Dio è sotto una tenda , segno di precarietà , di provvisorietà quella stessa che Davide ha sofferto nel corso della sua vita da nomade e che si è messo alle spalle perché lui , Davide , il re , ora è sotto un tetto , è nel castello , nell’abitazione di prestigio , di potere . La riconoscenza per ciò che Dio ha fatto per lui si manifesta nell’intenzione di costruire a Dio una casa ; a Dio artefice delle sue fortune . Ma la risposta di Dio alla riconoscenza dell’uomo è già scritta , la si può leggere nelle pagine del profeta Isaia ( 1,11-17 ) : “ … « Che m'importa dei vostri sacrifici senza numero? » dice il Signore . « Sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di giovenchi ; il sangue di tori e di agnelli e di capri io non lo gradisco . Quando venite a presentarvi a me , chi richiede da voi che veniate a calpestare i miei atri ? Smettete di presentare offerte inutili , l'incenso è un abominio per me ; noviluni , sabati , assemblee sacre , non posso sopportare delitto e solennità . I vostri noviluni e le vostre feste io detesto ,sono per me un peso ; sono stanco di sopportarli . Quando stendete le mani , io allontano gli occhi da voi . Anche se moltiplicate le preghiere , io non ascolto . Le vostre mani grondano sangue. Lavatevi, purificatevi , togliete il male delle vostre azioni dalla mia vista . Cessate di fare il male , imparate a fare il bene , ricercate la giustizia , soccorrete l'oppresso , rendete giustizia all'orfano , difendete la causa della vedova »… “ . Ma quali sono gli atri a cui il Signore si riferisce ? Cielo e terra riferisce il profeta , perché come si legge nel libro dell’Esodo ( 3,4-5 ) : “ …«Mosè, Mosè!» … Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa!»…. “ . Mosè calpesta la terra che è sotto il cielo . Fratelli cielo e terra non ci appartengono e la terra su cui poggiano i nostri piedi è santa e come Mosè anche noi dobbiamo chinare il capo nel calpestarla : “ …. Mosè allora si velò il viso, perché aveva paura di guardare verso Dio … “ si legge nel libro dell’ Esodo ( 3,6 ) e quella paura è timore cioè il rispetto che l’uomo deve a Dio e di conseguenza a se stesso e al suo prossimo , a chi gli è più prossimo , più vicino , e colui che è più vicino a noi fratelli cristiani è il Signore che ci ha pensati , voluti , attesi , amati. A lui , al Signore , deve andare la nostra prima attenzione, la nostra riconoscenza che è poi il primo comandameto, il comandamendo che sintetizza tutti gli altri , lo insegna Gesù stesso ( Mc.12,29-31 ) : “ … Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza … “ dal quale deriva il secondo comandamento : “ … Amerai il prossimo tuo come te stesso … “ e Gesù , il Signore , Dio conclude con queste parole : “ … Non c'è altro comandamento più importante di questi … “ . Quando ci sottomettiamo a Dio , quando di fronte a Lui chiniamo il capo , quando assumiamo un atteggiamento contrito , passivo davanti alla maestà di Dio di fatto l’assumiamo anche nei confronti dei nostri fratelli e di noi stessi perché il comandamento dell’amore è unico nella sua duplicità infatti è amore e l’amore è unico perché: “ … Dio è amore … “ afferma Giovanni nella sua prima lettera ( 4,8 ) perchè come si legge nel libro del profeta Isaia ( 45,5 ) : “ … Io sono il Signore e non v'è alcun altro ; fuori di me non c'è dio … “ e Gesù , Dio afferma : “ … Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere … “ . ( Gv.14,10 ) Agostino affermò : “ … ama e fai ciò che vuoi … “ sintesi di una libertà acquisita perché donata ma soprattutto perché accettata dunque scelta … ecco spiegata sottomissione , contrizione , passività cristiana. Concludo : sant’Ireneo nel suo trattato Contro le eresie trasmette questo suo pensiero : “ …. l’uomo che si mise di fronte a Dio in stato di disobbedienza perdette l’immortalità … se ( l’uomo ) restarà nell’amore di lui in rispettosa sottomissione e in continuo rendimento di grazie , riceverà ancora gloria maggiore e progredirà sempre più in questa vita fino a divenire simile a colui che per salvarlo è morto …. “ .