Su ali d'aquila

18.05.2018 23:08 “ ….. ma se vi lasciate guidare dallo spirito non siete sotto la Legge …. “ e ancora : “ ….. il frutto dello spirito invece è amore , gioia , pace , magnanimità , benevolenza , bontà , fedeltà ,mitezza , dominio di sé , contro queste cose non c’è Legge …. “ . Lo abbiamo sentito proclamare , risuona oggi tra queste mura e universalmente , cioè ovunque e per chiunque , si è ascoltato in questa solenne domenica di Pentecoste , nella seconda lettura tratta dalla lettera di S. Paolo apostolo ai Galati . Fratelli cristiani siamo liberi dalla legge … liberi … siamo liberi ….. Siamo liberi da quei principi che regolano i nostri comportamenti … siamo liberi da imposizioni sì , ma sottoposti a ciò che è a noi connaturato cioè a ciò che è a noi intimamente connesso e radicato al carattere e all’indole , a ciò che è complementare di una determinata natura , a ciò che è congenito a noi , cioè in noi presente fin dalla nascita , fin dal concepimento . Non la legge dunque ma lo Spirito guida i cristiani , guida noi cristiani . La legge naturale che regola il comportamento dell’uomo in quanto essere libero e ragionevole ; la legge morale presente nella coscienza dell’uomo in quanto capace di discernere il bene dal male ; la legge divina connessa al credo religioso dell’uomo in quanto direttamente rivelato da Dio e la legge umana stabilita dall’uomo stesso a salvaguardia dell’ordinamento civile , ebbene tutte queste leggi sono decadute e decadono se ci si lascia guidare dallo Spirito Santo …. dal suo frutto cioè da ….. amore , gioia , pace , magnanimità , benevolenza , bontà , fedeltà ,mitezza , dominio di sé . La legge è un peso , una catena che soffoca l’uomo , una cavezza , quella fune che costringe l’animale alla mangiatoia ….. ne limita lo spazio , il raggio di azione , la libertà …. pur garantendogli la vita . Non così lo Spirito , per definizione incorporeo , rispetto alla legge corporea perché scritta , e non più solo inscritta cioè scritta in , scritta dentro , cioè parte intima , parte del sentire , parte di ciò che ci appartiene … intimamente ci appartiene …. il sentimento , il sentire … il nostro intimo sentire . La legge per la decadenza dell’uomo è divenuta corpo , è divenuta visibile , non bastava più fosse udibile …. sì udibile , udibile perché detta , in latino legge deriva da “ legere” che era l’equivalente del greco “ dire “. Non bastava più che la legge fosse detta perché contenuta , perché parte dell’uomo , suo sentimento , si è dovuto scriverla , ecco perché Gesù dice ai farisei , legalisti “ …. per la durezza del vostro cuore …. ma da principio non fu così … “ ( Mt. 19,8 ) e si riferisce a quella legge che divenne norma , per declassarsi …. sì , declassata , all’inizio era inscritta nell’uomo , era in lui contenuta , era stata in lui posta . Dopo , da allora , dunque ora , è scritta , cioè è fuori dall’uomo , non più suo sentimento … ma obbligo ,cavezza . Legata , costretta , la legge inscritta è divenuta scritta ,tendente all’immutabilità , imposta , perché di altri e da altri , non più di se stessi o da se stessi . Paolo cerca di riportarci al principio , quando le cose non erano così … infatti ci dice che ciò che è dentro a noi , ciò che in noi è inscritto , iscritto è amore , gioia , pace , magnanimità , benevolenza , bontà , fedeltà ,mitezza , dominio di sé e tutto ciò è conseguenza , cioè è frutto , ma il frutto è anche ciò che si gusta . Ciò che è dentro a noi , ciò che è in noi inscritto si gusta , ha gusto , ha sapore è colto dai sensi , dal piacere , dunque dà gioia , realizza ed è conseguenza come il frutto dell’amore , della atto unitivo che è vita , la vita non una vita . La novità è dunque che non c’è legge che regola la vita dell’uomo , non è necessaria una legge pensata , meditata , imposta , scritta , basta porsi in ascolto di ciò che Dio ha posto in noi e che lo Spirito suscita , ha suscitato e continua a suscitare …. amore , gioia , pace , magnanimità , benevolenza , bontà , fedeltà ,mitezza , dominio di sé . Dio non rende schiavo il suo popolo , non impone la cavezza o le catene , Dio , lo Spirito è incorporeo , come l’aria , come il vento ….. parole che Gesù rivolge a Nicodemo e che Giovanni trascrive nel suo Vangelo : “ … il vento soffia dove vuole e ne senti la voce , ma non sai di dove viene e dove va : così è di chiunque è nato dallo Spirito … “ ( 3,8 ) . E’ una brezza come leggiamo nel primo libro dei Re (19,12 ) “ ….. ci fu un mormorio di un vento leggero … “ quel vento , quell’aria , quella brezza , è la libertà di cui Dio investe il suo popolo …. non catene , ma aria , vento , libertà e la libertà è amore , gioia , pace , magnanimità , benevolenza , bontà , fedeltà ,mitezza , dominio di sé … è tutto questo …. è Spirito cioè essere ovunque con chiunque . Il paradosso ? S. Teresa di Lisieux che liberamente si è costretta alla via claustrale è stata eletta , dalla Santa Madre Chiesa , patrona delle missioni . Cristiana , battezzata , monaca carmelitana di clausura era in quel mormorio di vento leggero , che la trasportava ovunque e da chiunque , ecco le grandi intuizione della Chiesa , i segni dei tempi , lo Spirito , i paradossi per stupire e meravigliare e convincere …. dunque convertire , cioè proporre la direzione per far riscoprire il gusto di scegliere , dunque da …… fornicazione , impurità , dissolutezza , idolatria , stregonerie , inimicizie , discordie , gelosia , dissensi , divisioni , fazioni , invidie , ubriachezze , orge e cose del genere a ……. amore , gioia , pace , magnanimità , benevolenza , bontà , fedeltà ,mitezza , dominio di sé , proprio come Paolo , ispirato , scrive ai Galati perché Dio come leggiamo nel Salmo 90 : “ … ti coprirà con le sue penne , sotto le sue ali troverai rifugio … “ e come le parole di un canto : “ … ti rialzerà , ti solleverà su ali d’aquila ti reggerà sulla brezza dell’alba ti farà brillar come il sole , così nelle sue mani vivrai …. “ . Questo è il destino dell’uomo , di noi tutti , se lo scegliamo , se lo inseguiamo , se lo cerchiamo , fratelli cristiani , in alto , nel vento , ben diverso da quello del tiranno come ebbe a scrivere Manzoni nella sua celebre poesia il Cinque Maggio : “ …. due volte nella polvere due volte sull’altar ….. “ .