... Svuotare ...
27.09.2020 07:59
Svuotare se stessi : “ … ma svuotò se stesso …. “ scrisse Paolo alla comunità cristiana che era in Filippi , frase estrapolata dal brano della lettera dell’apostolo , che oggi , XXVI domenica del Tempo Ordinario , la Liturgia propone e proclama a noi fratelli cristiani .
Svuotare se stesso , cioè Gesù , Dio , ( è ancora Paolo a ricordarlo ai filippesi e di conseguenza a noi fratelli ) : “ … non ritenne un privilegio l’essere come Dio … ma svuotò se stesso …. diventando simile agli uomini … “ . Dunque svuotamento e possiamo usare anche il sinonimo abbassamento , ma come ? In che modo ? Rinunciando ad essere Dio ?
No , Paolo usa un linguaggio molto fine , sottile , sapiente ma chiaro nel trasmettere la modalità con cui Dio si manifesta svuotato all’umanità : “… diventando simile agli uomini … “ .
La sua natura divina , rimane non può essere ciò che non è . Ma per essere uomo ne deve assumere la natura ,l’identità , infatti si incarna , diviene uomo , biologicamente uomo : è concepito , nasce , cresce , matura , mangia , dorme , vive la condizione umana , la sua condizione umana , vive la sua identità fatta come ognuno di noi di interiorità ed esteriorità , diviene corpo , anima , spirito Lui che è divinità .
E l’uomo ? Qual’è il contraccambio ? Cosa riceve l’uomo da questa manifestazione, cosa riceve dall’Incarnazione ?
Riceve la divinità , diviene divino , perché se Gesù ,Dio , diviene uomo ed è figlio di Dio che è dunque Padre , di conseguenza anche l’uomo diviene figlio , figlio dello stesso Padre , figlio di Dio .
L’uomo riceve dunque la possibilità di vivere quel rapporto , il rapporo tra il Padre ed il Figlio , che è poi lo Spirito Santo . L’uomo per analogia diviene trinitario , parte del rapporto trinitario : Trinità .
Paolo definisce ognuno di noi fratelli , noi umanità , figlio per adozione dunque figlio , a cui è concessa la possibilità di ereditare , di divenire erede , ma erede di che cosa ?
Della divinità , della vita divina che è eterna , dunque l’uomo diviene eterno , per sempre , come Dio è eterno da sempre e per sempre . Entrando nel seno di Dio , l’uomo per analogia , diviene parte di Dio , diviene divino , vive della sua stessa vita ,ne assume la sua natura , entra nel mistero della sua esistenza trinitaria , diviene parte della Trinità , quel vincolo stretto che lega il Padre, attraverso lo Spirito, al Figlio .
L’uomo che è corpo , prende coscienza che è anche anima , è animato è spirito cioè possiede la vita e nel rapporto con il Padre assume la divinità , diviene divino come Dio è divino ; dunque non è più solamente corpo , ma per effetto del rapporto con il Padre è anche anima , spirito e divino .
Nel sacramento del Battesimo, si celebra l’assunzione da parte dell’uomo della vita eterna , della divinità attraverso il passaggio ovvero l’immersione nell’acqua che simboleggia la morte , e la conseguente emersione alla nuova vita . Quando anticamente il catecumeno veniva immerso tratteneva il respiro , come ognuno di noi quando si immerge sotto il pelo dell’acqua e quell’attimo quel non respirare significava la morte a quella vita , per poi riemergere e inspirare , respirare nuovamente la nuova vita , la vita eterna , la vita divina , la vita cristiana , nella Chiesa , nuova casa , e con la comunità , nuova famiglia .
Dio dunque attraverso la sua Incarnazione , nella condizione umana rende l’uomo come se stesso , divino , lo rende suo pari ; viene annullata ogni distanza , Dio ora non solo è con noi , perché con noi lo è sempre stato ma è uno di noi , è là in cielo ma soprattutto è qui sulla terra , mi è accanto , mi è prossimo è il mio prossimo .
Dio dunque , assumendo la nostra natura e donando la sua , liberamente sceglie di soffrire con noi , soffre la nostra condizione umana , la condivide , la vive sino all’estremo , l’assume totalmente perché comprende cha la vita umana si riassume in queste parole , perle di saggezza : “ … A ciascun giorno basta la sua pena … “ ( Mt.6,34 ) .
Soffrirà Dio tutte le pene , non gliene sarà risparmiata alcuna , perché l’uomo fa soffrire , induce alla sofferenza perché vive di contraddizioni infatti brama tende alla pace ,alla giustizia , alla libertà , alla verità ma le ricusa quando non le manipola .
Dio assumendo la natura umana , divenendo “ … simile agli uomini … “ ( secondo il linguaggio paolino ) volontariamente conoscerà l’abbandono , vivrà il tradimento , patirà il dileggio ,farà esperienza del dolore fisico e morirà , andrà incontro a morte violenta , per insegnare , per dimostrare , per manifestare , all’umanità attaverso la sua Risurrezione la vita eterna , ecco la pedagogia divina , la divina pedagogia .
Dio vive ciò che l’uomo ha stabilito per se stesso nel giardino ; Dio dunque subisce l’impatto , l’influsso che l’uomo ha impresso alla storia dell’umanità : la fatica , il dolore , la morte .
Dio non gode di privilegi non è esente dal mangiare infatti gli evangelisti lo descrivono a mensa con la gente , banchetta con gli ultimi , pubblicani , peccatori , umanità ; patisce la sete : “ … Ho sete … “ annota Giovanni ( 19,28 ) che lo vede appeso alla croce ; dorme , come Marco annota sul suo Vangelo ( 4,38 ) : “ … Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva … “ ; muore : “ … E, chinato il capo, spirò … “ ( Gv.19,30 ) .
Non possiede una casa : “ … Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo … “ è Gesù stesso ad affermarlo ( Mt.8,20 ).
D’altra parte tutto è di Dio come si legge nel libro del profeta Isaia ( 66,2 ) : “ … Tutte queste cose ha fatto la mia mano ed esse sono mie … “ dunque rivolgendosi all’uomo Dio domanda se : “ … Il cielo è il mio trono, la terra lo sgabello dei miei piedi . Quale casa mi potreste costruire? In quale luogo potrei fissare la dimora? … “ ( Is.66,1 ) .
Dio dunque è ovunque e per chiunque lo voglia incontrare , perché si è svuotato , si è abbassato , divenendo del tutto simile all’uomo , ad ognuno di noi eccetto nel peccato ricorda Paolo nella lettera agli Ebrei ( 4,15 ) : “ … Infatti, noi non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con le nostre infermità, ma uno che è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato … “ .
Lo svuotamento di Dio , il suo abbassamento è preludio al nostro riempimento , al nostro innalzamento infatti Giovanni di Gesù annota queste parole nel suo Vangelo ( 15,13 ) : “ … Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici … “ .
In conclusione ?
Concludendo meditiamo le parole di Gesù che Matteo ci ha tramandato con la redazione del sua Vangelo ( 18,3-4 ) : “ …. se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli … “.
Ecco lo svuotamento , l’abbassamento , il ritorno alle radici , all’inizio , la Genesi .