... tanto abbiamon ricevuto tanto dobbiamo restituire ...
28.09.2019 14:52
Mi soffermo , fratelli cristiani , sull’affermazione tratta dalla prima lettera inviata da Paolo al discepolo Timoteo : “ … a Gesù Cristo che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato … “ e che abbiamo ascoltato nella prima lettura di questa XXVI domenica del Tempo Ordinario .
Gesù nel suo dialogo , nella sua testimonianza al cospetto di Pilato rivendica , afferma , ciò che lui è , attesta la sua identità lo possiamo leggere nei racconti della Passione secondo Giovanni ( 18, 36-37 ) : …. Il mio regno non è di questo mondo … “ e prosegue , incalzato dalle domande di Pilato “ … sono re ; io sono nato per questo, e per questo sono venuto nel mondo : per testimoniare della verità. Chiunque è dalla verità ascolta la mia voce … “ e ancora rispondendo all’interrogatorio del governatore romano “ …. Tu non avresti alcun'autorità su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto …. “ .
La testimonianza di Gesù gettò nell’angoscia e nello sconforto Pilato , colui che rappresentava e che rappresenta ancora oggi il potere , l’incarnazione della virilità , della forza , della certezza , del reale , del vero , del diritto … o meglio di ciò che si crede sia la certezza , il reale , il vero e via di seguito .
Gesù , verità , dice di sé e lo testimonia con la sua stessa vita ; dice di sé ciò che è , dice chi è , di sé dice che è Dio , non può dire il contrario , perché così rinnegherebbe se stesso .
Si legge nella seconda lettera di Paolo a Timoteo ( 2,13 ) : “ … lui rimane fedele , perché non può rinnegare se stesso …. “ e ciò è l’esatto contrario di come opera il potere , sempre pronto a trasformarsi per mantenere le posizioni acquisite , le condizioni di prima , il suo status quo .
Il potere dunque si trasforma per opportunismo attraverso ad un’ azione non mediata , estemporanea , improvvisata , immediata dunque poco filtrata , poco pensata dunque per nulla ragionata , di fatto istintiva, per la sua stessa e sola conservazione .
Ben diverso è l’atteggiamento di chi dà testimonianza , perché questo è frutto di una evoluzione cioè di uno sviluppo graduale e completo è frutto di una progressione , di una crescita , di una mutazione ; è dunque il risultato di un percorso educativo ed alternativo , pedagogico che noi cristiani da sempre e per sempre chiamiamo : conversione .
I martiri , i primi martiri delle costituite comunità cristiane erano per questo chiamati testimoni , coloro cioè che come Gesù testimoniavano con la loro vita la verità , la loro fede , il loro credo ovvero che Gesù era Dio , nato , morto e risorto per la loro salvezza , per la nostra salvezza .
Al potere è data facoltà di mentire , del potere è tollerato l’uso della menzogna allo scopo di preservare , di conservare la ragion di Stato .
Il potere dunque può e spesso deve mentire per mantenere la sua integrità fisica , non certo morale . Il potere si pone al di sopra dell’ etica e della morale , del retto agire , del pensare integro , della lealtà e della sincerità . Non così il cristianesimo , la dottrina cristiana , il credo cristiano , la fede cristiana , la fede in Cristo … non così , non opera allo stesso modo del potere .
Pilato riconoscendo l’innocenza di Gesù: “ … io non trovo in lui alcuna colpa … “ si legge nel Vangelo di Giovanni ( 19,4 ) per ragioni di ordine pubblico , dunque per la conservazione , a salvaguardia della ragion di Stato , lo consegnò ai suoi aguzzini e , sempre per la ragion di Stato ,scaricò su questi la responsabilità della morte di Gesù . Si legge nel vangelo di Matteo ( 27,24 ) : “ … Pilato …… presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: «Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!»…. “ .
La verità , la fedeltà alla verità ha un prezzo ; la coerenza si paga …. e si paga con l’impopolarità , l’isolamento . Pietro , colui sul quale Gesù , Dio , ha fondato la sua Chiesa per ben tre volte rinnegò Gesù , cioè non diede quella testimonianza che l’Apostolo delle genti chiese nella sua lettera a Timoteo , non imitò l’atteggiamento che Gesù tenne davanti a Pilato . Pietro non svelò la sua identità , anzi la celò , la nascose , ebbe paura e si vergognò della sua identità , ebbe paura e si vergognò di svelare agli altri chi effettivamente era , temette di mettersi a nudo , proprio come Adamo ed Eva nel giardino provarono vergogna nel mostrarsi per come erano stati creati , nudi , cioè puri , sinceri , liberi ; si legge nel libro della Genesi ( 3, 9 ) : “…. il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?» Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto»…. “ .
Quel nascondimento , quel rifugiarsi , nel folto del giardino , quel senso di vergogna , quel volere coprire quelle originali nudità ,veniva dal maligno , non veniva dall’uomo , tanto meno da Dio , proveniva dalla menzogna , da ciò e da colui che divide , dal divisore .
Ancora nel libro della Genesi ( 3,11 - 13) si legge : “ … Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? » … Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata …. » .
La menzogna è frutto , è conseguenza dell’inganno , della poca chiarezza , di un fattore esterno all’uomo e a Dio , un fattore che si pone fra l’uomo e Dio , fra Dio e la sua creazione . La menzogna è la destabilizzazione e la degenerazione dei rapporti umani , che è la modalità del potere , come il potere opera , cresce e si manifesta .
Paolo a Timoteo ricorda che : “ … hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni … “ l’apostolo ricorda al discepolo , dunque ricorda a noi che tra poco , dopo l’omelia , anche noi reciteremo pubblicamente la nostra professione di fede diremo gli uni agli altri la nostra identità , proclameremo il nostro credo , le nostre promesse battesimali , faremo il proposito di vivere la nostra fede , di manifestarla , di renderla pubblica , di trasmetterla impegnandoci a divenire testimoni credibili , consci di pagare lo scotto di ciò che professiamo .
“ … non sapete che … siete stati comprati a caro prezzo …. “ scrive Paolo alla comunità cristiana che era in Corinto ( 6, 19-20 ) .
Ricordiamo sempre fratelli che abbiamo ricevuto tanto dunque tanto dobbiamo restituire .