.... tempio , dunque corpo ...

22.02.2020 07:46 “ … Fratelli, non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi ? … “ è quanto afferma Paolo nella sua prima lettera inviata alla comunità cristiana che era in Corinto e proclamata oggi VII domenica del Tempo Ordinario . Fratelli cristiani ,siamo dunque tempio dello Spirito di Dio ; tempio , cioè edificio consacrato perché dimora di Dio , tempio cioè spazio circoscritto , area , perimetro , sede in cui è conservato e celebrato il sacro . Il tempio dunque è luogo sacro e se sacro prefigura e definisce il profano . Ciò che c’è fuori dal recinto del sacro , ciò che c’è fuori da noi , dal nostro corpo è profano , è estraneo , è contrario al sacro . Il nostro corpo è stato plasmato da Dio , lo si legge nel libro della Genesi (2,7 ) : “ … allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente … “ e in quel soffio , in quell’alito c’era lo Spirito di Dio , quello Spirito che abita in noi , quello spirito di cui scrisse Paolo ai Corinti . Ma tutto ciò che ci sta intorno è stato creato da Dio , creato come noi siamo stati creati , plasmati , fatti essere , esistere dal nulla ; e ciò che è stato creato dal nulla è per non far essere nulla , per far esistere , per rendere il caos , cosmos , cioè ordine ; da ciò si può affermare che il creato è l’ordine dato al disordine ed è l’essere in contrapposizione al nulla . Fratelli ,tutto ciò che è mondo è sacro , e profano è ciò che non vuole essere sacro , che non vuole essere , che sceglie di non essere sacro , che sceglie di non essere . Se prefiguriamo la maestosità dei templi ( si pensi alla Valle dei templi ad Agrigento o al Partenone ad Atene ) e la paragoniamo al nostro corpo , a ciò che siamo , dovremmo comprendere quale valore abbiamo al cospetto di Dio … siamo maestosi , innalzati , siamo sacri , siamo il sacro , siamo esperienza di una realtà totalmente diversa rispetto alla quale ci sentiamo come uomini , radicalmente inferiori e insieme ne subiamo l’azione e ne restiamo atterriti e affascinati ecco perché l’uomo da sempre innalza a Dio templi maestosi . L’etimologia della parola ci informa che il termine sacro richiama il significato di separato e a riprova di ciò gli addetti del sacro esercitano il loro rapporto con il sacro in luoghi ad esso destinati e predestinati dunque separati da altri luoghi ed essi per esercitare il sacro vivono separati dalla resto della comunità . Nel popolo di Israele la tribù di Levi , i leviti erano una classe , la classe addetta al culto , la classe che entrava nel tempio per compiere atti liturgici . Paolo , dunque Dio attraverso l’acume dell’apostolo , ci vuole far riflettere proprio su questo fatto . Se delimitiamo il sacro , delimitiamo Dio … ma Dio è il tutto e l’ovunque , è l’immensamente grande e l’immensamente piccolo dunque come contenerlo ? Come recintarlo ? Come imprigionarlo , limitarlo ? Si legge nel libro del profeta Isaia ( 66,1 ) : “ … Così dice il Signore: «Il cielo è il mio trono,la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi potreste costruire? In quale luogo potrei fissare la dimora? …. “ ; e ciò significa incontenibilità malgrado l’uomo , noi fratelli cristiani , che a tutti i costi vogliamo porre tutti e tutto sotto i nostri piedi , sotto il nostro dominio , sotto il nostro controllo cerchiamo il modo per dominare Dio , per metterlo al guinzaglio , per imprigionarlo , per costringerlo , per limitarlo . Si è sempre pensato di costruire una casa per celebrare , per contenere Dio è storia divenuta tradizione , si è tramandata questa usanza , questa mentalità : pensiamo ai templi pagani , alla tenda in cui Davide custodiva l’Arca dell’alleanza ,al tempio di Salomone , poi alle Chiese , le grandi cattedrali e le piccole cappelle , luoghi sacri , recinti , spazi che non hanno nulla a che fare con lo spazio , con l’infinito . Le costruzioni oggi ci sono domani possono non più esserci , della tenda di Davide non se ne conserva tracce solo il ricordo scritto e del tempio di Gerusalemme si conserva solo il muro di contenimento , e dei templi pagani e di tante cattedrali se ne conservano le rovine . Se il comune sentire ritiene che per tempio si intende la costruzione fatta dalle mani dell’uomo che delimita lo spazio sacro , non così è per Dio , non è questo il suo intendimento perché Dio pensa in modo diverso dagli uomini , lo affema Gesù ammonendo Pietro ( Mc. 8,33 ) : “ … tu non pensi secondo Dio , ma secondo gli uomini … “ . Il tempio , lo spazio sacro , la Chiesa , la domus Dei secondo il pensiero di Dio è il corpo , lo afferma Gesù stesso , sono sue parole ( Gv.2,19-22 ) : “ … « Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù … “ e se il suo corpo è tempio , lo è il nostro , e Dio , attraverso l’apostolo Paolo, ce lo ricorda e ce lo ricordano i testimoni di allora gli apostoli che per quel ricordo credettero e quel ricordo tramandarono . Il tempio ricorda , rimanda , tramanda , perché segno benchè limite alla fede e al tempo stesso è strumento per educare alla Presenza . I sacerdoti del tempio al tempo di Gesù , erano divenuti casta, professionisti del sacro , gestori e sfruttatori del Tempio e della Legge a tal punto che Dio sentì il bisogno di liberare il suo popolo da quella tirannia di parole e gesti sterili , inviando il Figlio , il suo Figlio per liberare e liberarsi da quel dominio, da quel controllo , da quel guinzaglio che soffocava il popolo e Dio stesso . Il Vangelo è cronistoria del pedagogico scontro tra Gesù e i sacerdoti , scontro che spinge il Cristo ad accusarli di avere trasformato il tempio in una spelonca di ladri , arrivando a scacciare i commercianti che stanziavano nel sacro recinto . Anche per questo fatto Gesù è stato messo al bando , è stato condannato a morte e le parabole di Gesù a questo proposito sono profetiche . Il richiamo al re o il padrone dei campi ( il Padre ) che invia prima ambasciatori , i servi , poi il figlio ottenendo maltrattamenti e dileggio alle sue ambascerie sino a dover assistere e subire alla morte del figlio ultimo inviato , ucciso per cupidigia di denaro e potere . Anche Adamo ed Eva , i nostri progenitori , nel giardino , nel sacro recinto , hanno voluto desacralizzare il tutto rendendolo e rendendosi profani , cioè fuori dal recinto del sacro dunque fouri da se stessi ritornando al nulla , loro che erano stati fatti essere dal nulla . Fuori dal recinto del sacro fratelli , c’è la trisite storia del fratricidio di Caino e una umanità ingiusta che viene annientata da Dio e sostituita da un tentativo di ricreazione che ha origine dall’ acqua , sull’ acqua , in un recinto sacro , nell’arca durante il diluvio , ma anche questa nuova umanità piano , piano col suo crescere , con il suo espandersi precipita nel baratro del profano . E’ la storia della salvezza narrata dalla Sacra Scrittura il cui epilogo è la morte del Figlio , la morte di Dio per mano dell’uomo , per mano del sacro ? No del profano , di ciò che sta fuori dall’uomo ,fuori da noi. Cristo , Dio viene per abitare con noi , in mezzo a noi , attraverso l’Incarnazione e viene per opera dello Spirito Santo come preannunciato dall’angelo ( Lc.1,35 ) : “ … Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio … “ e poi l’Incarnato resta con noi ( Mt. 28,20 ) : “ … Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo … “ è sua promessa , ma in che modo c’è da chiedersi ? La scrittura risponde , Dio risponde a questa nostra lecita e più che doverosa domanda perché se si chiede si ottiene lo afferma Gesù stesso ( Lc.11,9 - 10 ) : “ … Ebbene io vi dico : Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto … “ dunque Gesù ripondendo a Giuda svela all’uomo in che modo rimane in sua compagnia ( Gv.14,23 ) : “ … Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui … “ e ancora ( Gv.14,16-17 ) : “ … Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi … “ . Dio dunque ci ha fatto tempio per abitare in noi e perché noi si sia maestosi cioè capaci di imporsi all’attenzione , all’ammirazione per grandiosità , imponenza , austera solennità .