TEMPO DI AVVENTO

28.11.2016 09:28

Qual è fratelli cristiani il “ …. tempo di svegliarvi dal sonno …. “ che la parola di Dio , proclama nella seconda lettura in questa prima domenica di Avvento ? Il tempo è … sempre tempo , ma un tempo caratterizzato da un evento che non è solo quello del Natale , dell’avvenimento ,dell’Avvento , della discesa , qui sulla terra , in mezzo a noi , del Figlio di Dio , no … non è solo quello , perché se fosse solo quello , il tempo sarebbe già passato e noi , figli del caso , avremmo perso il treno , perché quell’evento , storico , è capitato 2000 anni orsono , è già capitato , dunque è stato consegnato alla storia consegnato ad un museo ,perché esposto , resti tale , prigioniero in una teca di cristallo . Ma noi siamo cristiani e la storia non la possiamo leggere se non alla luce della salvezza , della nostra salvezza , sicchè il tempo è sempre tempo . Se quell’avvenimento di 2000 anni fa lo attualizziamo, qui ora , adesso , nel nostro tempo , in noi , allora da addormentati , da ciechi , sordi , muti , posseduti , morti che siamo … per noi si apre una nuova realtà che è quella che Isaia proclama nella prima lettura “ …. Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri , delle loro lance ne faranno falci … “ …. è il cambio di passo , di mentalità … è la novità ,è la nuova storia , il nuovo modo di intendere e volere …. la via nuova , alla nuova ragione … “ non impareranno più l’arte della guerra … “ scrive Isaia … questa è dunque la pace , quella pace che nella notte di Natale …. ci richiamerà ad una svolta , ad una rinascita e la proclameremo nel canto del Gloria “ ….. pace in terra agli uomini di buona volontà …. “ . Siamo pacificati , saremo pacificati se saremo capaci a svegliarci dal sonno , se sapremo e vorremo liberarci da questo stato di torpore in cui siamo volutamente posti , collocati , spesso per volontà nostra , sempre per volontà altrui …. uno stato di abulico sballo , che ci rende capaci di osservare sì …. ma non di reagire …. tenuti , obbligati in una condizione di dormienti alla realtà , costretti a forza a vivere nel , e il mondo dei sogni . Siamo indotti a sognare , siamo costretti a sognare , siamo obbligatoriamente costretti , forzatamente tenuti ad osservare senza potere intervenire e, confusi per non comprendere la realtà . La realtà è la guerra , la divisione , una condizione che porta scompiglio , caos , soprattutto in noi stessi , che non permette lo sviluppo dell’armonia e dell’ordine che è in noi , che fa parte di noi ( retaggio del giardino, di quel fango del quale siamo stati modellati , quindi creati ) da quell’armonia e da quell’ordine e da ciò che da questi scaturisce : l’amore . Quelle sapienti mani e quell’alito insufflato dal creatore ci ha resi divini dunque creature creative , cioè capaci e atti all’azione , all’attività non certamente alla passività . Il cristiano non cerca la quiete indotta , l’indolenza , l’abbandono all’ozio e al vizio , né si impone con “ …. l’arte della guerra …. “ ma osserva , e partecipa alla creazione , non alla distruzione . Si paga dazio per questo , Gesù ci mette in guardia attraverso le sue parole che Matteo trascrive “ …. vegliate .. “ e ancora “ .. cercate di capire … “ e ad abbundantiam “ … tenetevi pronti … “ . E’ l’invito a non adagiarsi , a non lasciarsi controllare “ … cercate di capire … “ a essere sempre attivi , in attività , pronti all’azione , all’atto di fede “ … vegliate ... tenetevi pronti … “ che riportano alla memoria altre raccomandazioni di Gesù , sempre trascritte da Matteo : “ Ecco , io vi mando come pecore in mezzo ai lupi ; sia dunque prudenti come i serpenti e semplici come colombe .. “ ( 10,16 ) .. piena disponibilità ad accogliere criticamente una realtà indotta , forzata , subdola , che Gesù esplicitamente condanna “ Guardatevi dagli uomini ….. “ ( Mt. 10,17 ) . “ Homo homini lupus “ che letteralmente si traduce “ l’uomo è lupo per l’ altro uomo “ frase di Plauto …. una riflessione sull’istinto dell’uomo a sopraffare il suo simile , che viene ripresa da liberi pensatori attenti alla realtà Erasmo da Rotterdam , Bacone , Owen , Hobbes ,Schopenhauer . Saremo dunque novità quando le spade diverranno aratri e le lance falci , allora saremmo desti , svegli , allora capiremo e saremo pronti . Dobbiamo dunque consegnarci alla storia , perché siamo storia , siamo ciò che eravamo nel giardino …. creati dunque creature e resi divini da quell’alito insufflato , fatti “ …. poco meno degli angeli … “ canta il Salmo 8 … nel giardino non c’era posto per l’ozio e per il vizio , nel giardino l’uomo ha partecipato a perfezionare la creazione attraverso la sua parola divenuta conoscenza attraverso il didattico discorrere con il creatore , con il vivere a suo stretto contatto , viso a viso . E’ questo tempo forte , voluto dalla Chiesa e proposto dalla Liturgia un momento in cui siamo invitati a prendere coscienza di ciò che siamo di ciò che ci è offerto del nostro tempo che è evento e avvenimento appunto