TEMPO ED ETERNITA'

09.04.2017 16:26

Mi soffermo a meditare su due aspetti della lettura della Passione che la liturgia propone nella odierna Domenica delle Palme , inizio della Settimana Santa . Il primo aspetto è “ per così dire “ di natura tecnica . Consultando il calendario liturgico salta agli occhi la prescrizione al celebrante di non omettere , dopo la lettura della Passione , l’omelia ….. Dico questo perché al contrario delle disposizioni liturgiche , è usanza del clero omettere l’omelia dopo la lettura della Passione , argomentando una serie di scuse che non sto ad elencare , mentre l’amara realtà è che il tempo è divenuto per l’uomo , dunque anche per il ministro di Dio , una divinità a cui la mitologia greca assegnava un nome …. Ore , le Ore indicate come leggiadre divinità . Siamo dunque tornati pagani , anzi lo siamo sempre stati , ben lontani dal concetto cristiano di tempo inteso come …. occasione …. compimento … giusta misura … opportunità vantaggiosa . Anselm Grun afferma , in un suo scritto , che il “ Kairòs ( il tempo ) è il momento decisivo in cui Dio offre agli uomini la salvezza ….. il tempo è sempre quel momento in cui io incontro Dio , in cui Dio vorrebbe mostrarmi la sua vicinanza e donarmi la sua grazia e la sua attenzione … “ . Ancora il monaco benedettino afferma che : “ In virtù dell’incarnazione di Dio il tempo ha ricevuto una diversa qualità “ . Il tempo dunque è a servizio , è un servizio di buona qualità , ma non può essere divinizzato , deve , o meglio può essere a servizio del divino e in questo e per questo è buona qualità . Il tempo cristiano è dunque quel : “ …. non è ancora giunta la mia ora ….” frase attribuita , dall’evangelista Giovanni , al Cristo e riportata nel suo Vangelo ( 2,4 ) ….. ciò fa comprendere che il tempo cristiano è attesa … attesa dell’ora …. del ciò che non si è ancora consumato … ma di ciò che , essendo in divenire , è atteso … l’Atteso ….. e certezza dell’Avvento dell’Atteso , dell’avvenimento . Se il ministro , l’officiante , il celebrante insegna o lascia intendere o orienta l’assemblea o il santo popolo di Dio a concepire la sacra Liturgia come tempo che passa , come ciò che si consuma , come ciò che è votato al dissolvimento è finita ….. vale ciò che Paolo scrisse nella sua prima lettera ai Corinti ( 15,14 ) : “ … vuota è allora la nostra predicazione , vuota anche la vostra fede … “ …. La liturgia è prendere coscienza dell’eternità , immergersi nell’eternità , respirare eternità , vivere già ora , fin d’ora , da adesso l’eternità , la vita eterna , il Regno … che ha il suo inizio nell’attimo in cui sono concepito … per non finire più … mai …. mai più …. Intendiamo , fratelli cristiani , la liturgia come luogo in cui cielo e terra si toccano , si incontrano , come nuovo tempo , tempo cristiano . Il secondo aspetto su cui mi soffermo a meditare dopo avere ascoltato la proclamazione della Passione di nostro Signore Gesù Cristo è il messaggio in generale in essa contenuto . Il racconto della Passione occupa tempo , ci porta via tempo , e ,se sul tempo deve farci riflettere ( come abbiamo primo enunciato ) deve ( ed è questo dunque il secondo aspetto ) altresì spingerci ad interrogarsi se vale veramente la pena , se è conveniente rischiare il nostro credo e la nostra credibilità , riporre la nostra speranza in un perdente , nel perdente per antonomasia …. . Lo sappiamo per esperienza , il perdente se è tale fa perdere tempo , il nostro tempo …. quello che noi individuiamo come il divino tempo . “ Ecco , il mio servo avrà successo , sarà innalzato , onorato , esaltato grandemente . Come molti si stupirono di lui , tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quello dei figli dell’uomo , così si meraviglieranno di lui molte genti , i re davanti a lui si chiuderanno la bocca , poiché vedranno un fatto mai ad essi raccontato e comprenderanno ciò che mai avevano udito …. “ scrive il profeta Isaia nel tempo , nel suo tempo … per il tempo , per il nostro tempo …. e scrive ciò a proposito del tempo , della pienezza del tempo (Is. 52, 13-15 ) . Di rimando , secoli dopo … di colui che Isaia ne annunciò la Passione , Giovanni ( 19,4 ) nel suo tempo , sinteticamente così lo descrisse nel racconto della sua Passione : “ … Ecco l’uomo …” . Allora viene spontanea la domanda : ma vale veramente la pena spendere il nostro tempo per quell’ uomo ? Per quello chiamato di spregiativamente l’Ecce Homo ? E di conseguenza vale la pena commentare e riflettere sulla Passione o è più comodo per ognuno di noi evitare ogni commento perché ciò fa emergere la nostre contraddizioni , quel poco che siamo …. noi che ci crediamo capaci e padroni del tempo tanto da adorarlo, proprio perché non siamo capaci di Dio , non siamo capaci di contenerlo , di portarlo in noi , di assumerlo , perché la nostra concezione del tempo ci rende impossibile adorare Dio e la nostra concezione di Dio è fuori del tempo …. anacronistica …. ami adeguata . Il pericolo , per la pochezza dell’uomo che per paura rinuncia alla grandezza , è che l’Ecce Homo , la sua figura , l’ esperienza vissuta nella Passione , se da noi compresa , meditata , ci porti sull’orlo della disperazione , divenga problema , ulteriore problema . C’è chi affermava , e questi era il monaco trappista Thomas Merton che : “ … una vita senza problemi , può essere più letteralmente disperata di una che sta sempre sull’orlo della disperazione … “ . La disperazione , per chi si definisce cristiano e combatte ogni giorno ( perché chiare e lapidarie sono le parole di Gesù riportate nel Vangelo di Matteo 6,34 : “ … a ciascun giorno basta la sua pena …. “ ) dunque , chi decide di vivere , porta con sé la speranza e la speranza è l’unica via di uscita dalla disperazione . L’esperienza poi della disperazione quel trovarsi con essa faccia a faccia e subirla porta alla convinzione “ …. di avere bisogno della misericordia …. “ scrive ancora il monaco trappista . Quella disperazione la troviamo, secondo i diversi ruoli , in tutti i personaggi che sono citati nel racconto della Passione testè ascoltato , in tutti gli attori …… intesi in coloro che compiono l’azione …. dunque l’ascolto , l’impiego da parte nostra del tempo solamente prestato all’ascolto della Passione , è diviene , pedagogica sapienza , occasione , conoscenza , che ci guida all’occasione perfetta , all’impiego meditato del tempo a sevizio del divino . Se viviamo l’esperienza dell’ ascolto , che altro non è che tempo che viviamo nel nostro tempo con il sapiente uso del tempo , possiamo giungere alla speranza , alla misericordia e al perdono conseguenze della disperazione ….. se ben si è ascoltato e compreso è ciò che il Cristo vive …. vive la disperazione per proporre , insegnare e far comprendere il valore della misericordia ed del perdono ……. la nostra salvezza .