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14.09.2018 23:02 Che cosa significa pensare secondo Dio fratelli cristiani ? Ma che cosa significa ? “ …. tu non pensi secondo Dio , ma secondo gli uomini …. “ lo abbiamo appena sentito proclamare nella lettura del Vangelo secondo Marco in questa XXIV domenica del Tempo Ordinario . Ma la domanda può anche essere formulata in modo diverso : ma come pensa l’ uomo ? Come pensiamo noi fratelli cristiani ? La cosa certa , la realtà , la verità è che pensiamo in modo diametralmente opposto a ciò che pensa Dio . Dio che è fedele , non può tradire se stesso perché si smentirebbe, si comporterebbe al contrario di ciò a cui è fedele , e ciò è impossibile per Dio … Al contrario ciò è possibile per l’uomo e non solo possibile , possiamo affermare che è consuetudine , routine , quotidianità . “ … Nulla è impossibile a Dio … “ afferma l’angelo Gabriele alla Vergine Maria nel Vangelo secondo Luca ( 1,37 ) , dunque tutto è possibile a Dio , ma è doveroso precisare . Dio non può smentire se stesso , non può essere il suo contrario ,mentre ciò è possibile all’uomo , capacissimo e abilissimo a “ voltar gabbana “ ad essere il contrario di ciò che è , una sorta di dr. Jekill e mister Hyde , doppia identità , doppia personalità in un unico soggetto … e il tutto per convenienza ed opportunismo . Un esempio ? La prova di ciò che affermo ? La possiamo trovare nelle parole di Paolo nella sua seconda lettera al discepolo Timoteo ( 2,13 ) : “ ….. lui rimane fedele perché non può rinnegare se stesso … “ e in calce allo stesso versetto Paolo premette ( 2 Tim. 2,13 ) : “ …. se siamo fedeli … “ intendendo ciò che l’uomo è , ciò che noi siamo ,ciò di cui siamo capaci fratelli cristiani , ciò a cui tendiamo perché uomini … il tradimento , l’infedeltà . E ancora , ad abbundantiam riporto le parole che Gesù pronunciò contro gli scribi e i farisei ( Mt. 23,1 - 3 ): “ … sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei ……. essi dicono e non fanno … “ . Ecco l’uomo ! Ecco presentato l’uomo , l’uomo vecchio , ben diverso da quell’altro uomo , Gesù , che viene additato alla folla da Pilato , non con disprezzo ma con timore e ammirazione “ … e Pilato disse loro : - Ecco l’uomo ! …… - “ come si legge nel Vangelo di Giovanni ( 19,5 ) . L’uomo , l’uomo vecchio dunque , è colui che dice e non fa , e questo anche se ci costa ammetterlo è la verità , è il nostro modo di essere in questo mondo , è la nostra etica , la nostra morale , il nostro agire , il nostro modo di comportarsi di stare al mondo , è quel modo di pensare non secondo Dio , è quel modo di pensare secondo gli uomini che Gesù imputa e rimprovera a Pietro . Ben diverso da quell’uomo pesto , umiliato e sofferente , ma libero dunque vero ,vero Dio e vero uomo che Pilato mostra alla folla e che il centurione riconosce , certifica ed identifica : “ … Veramente costui era il Figlio di Dio …. “ leggiamo nel Vangelo dell’evangelista Matteo ( 27,54 ) . Ritiene , forse Gesù , Dio , che il comportamento dell’uomo non rispecchi la natura umana ? No , Gesù , Dio ritiene che l’uomo , la sua natura debba rinnovarsi , debba essere , nuova creatura , perché l’uomo vecchio Adamo , è morto , Adamo non c’è più , è passato o meglio dovrebbe esserlo , deve esserlo . Con l’incarnazione di Dio è manifestato il nuovo Adamo . Leggiamo infatti nella prima lettera ai Corinti ( 15,45 e ss ) : “ …. il primo uomo , Adamo , divenne un essere vivente , ma l’ultimo Adamo divenne spirito datore di vita ……. Il primo uomo , tratto dalla terra , è fatto di terra ; il secondo uomo viene dal cielo ….. E come eravamo simili all’uomo terreno , così saremo simili all’uomo celeste … Ecco io vi annuncio un mistero : …. tutti saremo trasformati … “ e lo saremo scrive ancora Paolo “ … in un istante , in un batter d’occhio , al suono dell’ ultima tromba … “ . Pietro , e in lui noi fratelli cristiani , è chiamato ad essere uomo nuovo godendo della presenza del Cristo , vivendo il Cristo , per Cristo , con Cristo e in Cristo nuovo Adamo , e ciò vale per noi , per tutti noi fratelli cristiani “ … Ecco io sono con voi tutti i giorni , sino alla fine del mondo … “ promette Gesù , Dio provvidente ( Mt.28,20 ) . Pietro , e in lui noi fratelli cristiani , è invitato , da Gesù , a mettersi dietro , cioè ad osservare ciò che fa chi sta davanti , chi guida , dunque prima , in primo luogo a comprendere e convincersi e poi dopo , solo dopo imitare . Pietro , e in lui noi fratelli cristiani , è chiamato , invitato a vivere la nuova vita e ri-fare l’esperienza del giardino , l’Eden , che l’uomo vecchio ha rifiutato, ma dal quale si sente attratto , si sente parte , perché luogo da cui è stato tratto , modellato , luogo della sua origine , da cui proviene , luogo dei suoi natali . Pietro , e in lui noi fratelli cristiani , è chiamato a rapportarsi in quella realtà e in quella verità che non è in lui , ma è nell’altro da sé , cioè in Dio , vera ed unica realtà e verità . La realtà proposta da chi guida , da chi sta davanti è far giungere al punto di arrivo , al traguardo è dunque la realizzazione di se stessi e ciò è quella gioia che ci contraddistingue , che identifica colui o coloro che si pone o si pongono alla sequela del Cristo . Ciò che dà gioia , quindi ciò che identifica , la realtà , dunque la personale realizzazione , è la novità , la nuova vita il modo diverso di concepire ciò che abbiamo già , che già possediamo , come si legge in Luca ( 16,38 ) “ …. una misura buona , pigiata , colma e traboccante vi sarà versata nel grembo …. “ . Guardare , osservare e godere dunque di ciò che si possiede , di ciò che si è capaci , di ciò di cui siamo stati provvidamente dotati . Osservare con occhi nuovi , con gli occhi della fede , della fedeltà e ciò è che armonia cioè l’accordo di tutto e del tutto che ci circonda ,di ciò che abbiamo dentro , che ci compone e di ciò che i nostri sensi all’esterno , fuori di noi raccolgono , percepiscono . Questo è rientrare nell’Eden originario nel giardino da cui siamo stati tratti , in cui il rapporto , ogni genere di rapporto è libero e diretto dunque vero e reale . Si gode nell’eden e si gode ancor di più nel porsi alla sequela , nel mettersi dietro a chi sta davanti e guida all’identità …. all’eternità .