TRE FILM PER DARE L'IDEA

24.08.2015 09:12

Riflettevo sulle accuse che mi muovono in diocesi lo sparuto numero che la governa , prima fra tutte la critica distruttiva a cui fa seguito per reazione la loro indifferenza .  A parte che alla critica si risponde sempre e sempre ci si difende argomentando . Potrebbe , poi , la mia essere scambiata per polemica , e devo confessarvi , cari amici di chiesa controcorrente che lo è anche , o meglio lo è anche stata , e posso anche comprendere che alla polemica non si debba rispondere con la polemica , ma comunque si deve rispondere fosse anche per educazione . L’indifferenza ha due matrici : la prima la mancanza di argomentazione , il non sapere cosa rispondere che in fondo è ignoranza o pigrizia ,  che dimostra di avere subito il colpo di non sapere come reagire , dunque per dimostrare il contrario, ovvero sicurezza , per ostentare sicurezza ci si spinge sino al punto di dare l’impressione , a chi è spettatore , che ciò che gli è rivolto è menzogna su cui non vale la pena intervenire . Questo atteggiamento mette in risalto la debolezza del sistema , la troppa sicurezza del sistema , che scopre di non essere più sistema, che si scopre vulnerabile , che sotto pressione non è capace di reagire ,di argomentare cioè di controbattere ; è la troppa sicurezza nel sistema da parte del sistema , il sistema è dunque solo sistema , non c’è nulla di umano  nel sistema ,c’è la regola , le regole , la legge scritta dal sistema stesso per se stesso . Tutto va in corto circuito quando qualcuno non accetta il sistema , non ne vuole fare parte e lo critica , cioè cerca con lui un dialogo fuori dagli schemi ,o anche solo un dialogo che non sia sempre e solo l’assenso al sistema perché il sistema è schema, un insieme di schemi , nei quali collocarsi o lasciarsi collocare , se c’è ritrosia nel farsi collocare , nel farsi manipolare salta tutto , tutto entra in crisi . Può andare in crisi il sistema ? No è la risposta del sistema ; è chi non lo accetta che è in crisi , così con questa accusa , si salva il sistema e soprattutto non si dà seguito alla critica, è come la seppia che sentendosi braccata  per difendersi , spruzza inchiostro , crea solo un diversivo . Questa prima matrice implica avere delle teste pensanti che reggono il sistema , gente che ha il suo modo di difendersi , datato ,ma pur sempre un sistema di difesa .

 La seconda matrice più istintiva , animalesca , è l’esclusione , l’isolamento , il mettere alla gogna la controparte , fuori dal gioco o dal branco per indicare al branco la debolezza del membro e la potenza della gerarchia del branco : tribale ma efficace . Il membro isolato è indotto a lasciare il branco, dovrà per sopravvivere o trovare un branco disposto ad adottarlo , o potrà formare un altro branco, un suo branco , ma solitamente resterà sempre un membro solitario che vagherà sino a che le sue forze lo reggeranno : clerico vagantes  . Nel branco comunque non può più banchettare né accoppiarsi ed è alla mercè degli altri , può essere attaccato dal branco se si avvicina sino a rischiare di essere  ucciso , deve andarsene, vagare è come sentenziò nei miei confronti l’abatino di Vigliano , quello un po’ più largo dell’altro , “ Le ferite , se guariscono , se guariscono , si rimarginano , ma lasciano sempre un segno : la cicatrice “ grande saggezza  , ma nessuna umanità , né misericordia e siamo a pochi mesi dall’apertura del Giubileo della misericordia …..

Il sistema in questa diocesi è logoro , incancrenito , sopravvive ma non vive , non è più capace di vivere ; non ha più argomenti , né proposte , non ha più personalità né dignità , dunque forza, stile , è sterile  potere dunque sistema , non è comunità perché la comunità è l’anti sistema  . Il fallimento della comunità è dunque il sistema , in questa diocesi è lasciato in mano a tutti e a nessuno , non ha una linea , se non l’opportunismo , la convenienza , il sensazionalismo . Usa e si usa per auto generarsi ma non per generare ; non si accoppia più per generare, cioè non cerca l’altro da sé , il diverso da sé ,  ma come una ameba si riproduce per scissione , cioè parti di sé generano sé che è metodo lecito in natura , mostruoso se si applica all’uomo . Una situazione di questo tipo è asfittica, toglie e nega l’aria a quelle forze fresche e sane che non riescono ad integrarsi perché per integrarsi devono rendersi schiave , devono servire il sistema perché il sistema non è mai a servizio, solo la comunità è a servizio  . Se serviamo il sistema serviamo il peccato , se siamo serviti dal sistema non esiste il sistema . Il sistema è ciò che crea l’uomo per rendere schiavi ( il peccato ) mentre leggo nella Libertatis Nuntius che : “ il Vangelo di Gesù Cristo è un messaggio di libertà e una forza di liberazione” ….. e “ la liberazione è innanzi tutto e principalmente liberazione dalla schiavitù radicale del peccato . Il suo scopo e il suo punto d’arrivo  è la libertà dei figli di Dio , dono della grazia “ . Il sistema dunque va abolito , sostituito dalla Parola , che è dialogo dunque comunità ,perché è l’Incontro e dall’Incontro ( atto e Persona ) nasce tutto , il dialogo , il dubbio , lo scontro , il ripensamento , l’ assenso ed il dissenso , la mediazione , l’interscambio che è vita . Dio poi ha scelto di Incarnarsi per incontrare l’uomo , per dialogare , e Dio ispira la Parola per far giungere con il linguaggio di ogni popolo  il suo messaggio ed il suo insegnamento . Ora alla luce di ciò se dissento con Dio ( perché lo posso  , perché sono libero di dissentire, perché mi è data la possibilità di dissentire  ) posso altresì dissentire con l’uomo e tanto più devo e posso dissentire con il sistema che è mezzo , macchina diabolica per appiattire l’umanità, per renderla schiava  . Se l’uomo poi è al servizio del sistema , lo serve , lo idolatra , se ne serve , è al suo soldo allora devo dissentire e prendere posizione . Dalla mia riflessione critica emerge che benché sia libero di dissentire anche con Dio , Dio mi parla sempre , sempre dialoga con me , perché faccio parte del suo popolo, che è comunità  e non di uno dei tanti branchi .  Constato che in questa diocesi si è divisi in branchi , branchi generati da un branco centrale ( la gerarchia ) che escludendo genera altri branchi . Constato in questa diocesi che si è ben lontani dal concetto di unità , dal concetto di Chiesa , Ecclesia , di assemblea , comunità ; non c’è Chiesa c’è l’idea del sistema , anonimo , che si manifesta nel branco che con la sua gerarchia violenta che impera ,ma ciò  non si può dire certamente Chiesa , Una ,Santa ,Cattolica , Apostolica . Capi , capini , capetti , abatini un’accozzaglia di personaggi laici e chierici che ricoprono ruoli che oggi non hanno più ragione di esistere , personaggi  caduti o meglio decaduti in una confusione dalla quale non si capisce più neppure la loro identità: chierici secolarizzati e laici clericalizzati , accozzaglia che insieme formano un sistema , il sistema diocesi , fatto di agi , vizi , mondanità , denaro , preferenze , potere , politica , ingiustizia , divisione  ……. tre films per dare l’idea , Le Mani sulla città , Z … l’orgia del potere , L’assoluzione ….. a tutti buona visione .