... umanità e divinità ...

26.01.2019 14:08 La Liturgia della Parola di questa terza domenica del Tempo Ordinario propone come seconda lettura un brano tratto dalla prima lettera di S. Paolo ai Corinti ( 12,12,30 ) , in cui l’apostolo delle genti afferma , riferendosi alle membra che costituiscono il corpo umano ( il nostro corpo fratelli cristiani ) che : “ … Dio ha disposto il corpo , conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha …. “ . Dunque Paolo afferma che nel corpo , Dio conferisce maggiore onore a ciò che non ha membra , a ciò che non è visibile e, sempre secondo Paolo , c’è qualcosa altro nel corpo oltre il corpo . Ma cosa ? Cosa c’è d’altro ? Per rispondere a ciò e fare dunque chiarezza è d’obbligo domandarsi , come riteneva composto il corpo l’apostolo Paolo , o meglio ancora come riteneva composta la persona , l’uomo ? La risposta la possiamo trovare nella sua prima lettera ai Tessalonicesi ( 5,23 ) , la comunità cristiana che vive nella città di Tessalonica : “ … tutta la vostra persona , spirito , anima e corpo , si conservi irreprensibile … “ e ricordo che ciò che si è letto è Parola di Dio . Dunque non solo corpo , non solo membra , ma anche spirito e anima , questo è l’uomo , questa è la persona secondo Dio , dunque secondo Paolo. Se il corpo è natura pura , materia , dunque è prova del visibile di un determinato momento , perché poi , il corpo è destinato a dissolversi , svanire , divenire polvere perché di polvere , perché dalla terra e di terra è fatto : “ …. da essa ( la terra ) sei stato tratto : polvere tu sei , e in polvere tornerai ! … “ leggiamo nel libro della Genesi ( 3,19 ) . Prova di ciò ne è la morte cioè la fine della vita, la fine della visibilità , dell’essere visibili . L’anima e lo spirito sono invisibili pur essendo nel corpo , non sono classificati membra dunque sono la prova dell’esistenza di ciò che non vede , di ciò che non ha membra , del soprannaturale di ciò che sta sopra alla pura natura , alla materia ( che è il corpo ) . Secondo ciò che si è detto sin d’ora la persona dunque è costituita da ciò che si vede e da ciò che non si vede , dal visibile e dall’invisibile . La persona è dunque umana e divina , in cui la sua parte umana è ciò che si vede ,il corpo , e quella divina è quella che non si vede l’anima e lo spirito . Il corpo che si vede è la parte umana della persona e l’anima e lo spirito che non si vedono sono la parte divina . D’altra parte l’uomo è fatto ad immagine e somiglianza di Dio , che in Gesù Cristo è Dio e uomo , umano e divino . “ … E Dio disse : facciamo l’uomo a nostra immagine , a nostra somiglianza ….. “ si legge nel libro della Genesi ( 1,26 ) . Ora se cristiani , per fede crediamo alla realizzazione delle cose che si sperano , nella lettera agli Ebrei (11,1 ) Paolo affronta e risolve così questa affermazione : “ …. La fede è fondamento delle cose che si sperano …. “ ma non solo , Paolo si spinge oltre , nell’affermare , sempre a proposito della fede , del nostro credo che essa è : “… prova di quelle che non si vedono ….“. Dunque fratelli cristiani , per il mondo , siamo coloro che credono all’impossibile , perché crediamo a ciò che non si vede e crediamo che : “ …. nulla è impossibile a Dio …. “ e che : “ … niente vi sarà impossibile … “ come scrivono Luca ( 1,37 ) e Matteo ( 17,20 ) nel loro Vangelo . E non è finita qui , Paolo nella sua seconda lettera alla comunità cristiana di Corinto (4,18 ) afferma : “ … non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili , ma su quelle invisibili . Le cose visibili sono di un momento , quelle invisibili sono eterne … “ e ciò se riflettiamo è vero , è verità , è realtà , il corpo ( la parte umana della persona ) che è visibile occupa un momento del tempo , l’anima e lo spirito ( la parte divina della persona ) che non sono visibili sono eterni , sono oltre il tempo e lo spazio . Se la persona è capacità di relazione , le relazioni che ne conseguono sono con il visibile e l’invisibile , tanto da concludere che non c’è distinzione tra il visibile e l’invisibile , ma continuità cioè relazione . L’uno non esclude l’altro e l’uno non può fare a meno dell’altro tanto che con la resurrezione ricostituiremo quell’unità tra il visibile e l’invisibile che è la persona che la morte temporaneamente , solo temporaneamente separa . Si legga e si mediti il capitolo 37 del profeta Ezechiele che si conclude con una promessa del Signore : “ … lo detto e lo farò … “ . Cosa ha promesso , cosa ha profetizzato il Signore alla grande quantità di ossa inaridite nella distesa della valle ? “ …. Così dice il Signore Dio : Spirito vieni dai quattro venti e soffia su questi morti perché rivivano … “ ( Ez. 37,9 ) . La profezia è la ricostituzione dell’unità , dove il visibile e l’invisibile sono unità , sono l’unico , il solo , dove l’impossibile è il possibile e dove l’uomo torna ad essere il guardiano del giardino e non lo schiavo di se stesso . Essere schiavo di se stesso , essere uomo schiavo dell’uomo è l’esatto contrario del significato di persona , perché essere persona significa essere in relazione e la relazione è libera scelta e non imposizione , cioè la relazione non è schiavitù ma amicizia , lo insegna Gesù attraverso la sua Parola che l’evangelista Giovanni ( 15,15 ) trascrive nel suo vangelo : “ … Non vi chiamo più servi , perché il servo non sa quello che fa il suo padrone ; ma vi ho chiamati amici , perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi … “ . Ecco l’unità tra visibile e l’invisibile , ecco la persona , unione di corpo anima e spirito , ecco la sua dignità : umanità e divinità . Consegno a voi fratelli cristiani due frasi affinchè vi aiutino nella meditazione di questa lettura . La prima la prendo in prestito da S. Agostino di Ippona : “ … Dio si è fatto uomo . Che cosa diventerà l’uomo ,se per lui Dio si è fatto uomo ? … “ . La seconda è di S. Tommaso d’Aquino : “ … La persona è ciò che esiste di più perfetto in natura … “ .