UN CATTOLICO E' DIVERSO
Non posso non tornare sulla vicenda ATAP , l’azienda del trasporto pubblico partecipata che per opportunità politiche è stata affidata dall’apparato di partito ad un uomo di apparato sacrificando un amministratore capace che era riuscito non solo risparmiare denaro , ma soprattutto instaurare una politica , tutt’altro che disattesa , di non licenziare i dipendenti , ebbene questa partecipata finirà venduta, i suoi risparmi ed il suo valore serviranno a fare un po’ di solletico ai debiti dell’amministrazione pubblica . Non mi fermo su questo fatto che si commenta da sé ( chi ha orecchie per intendere intenda ) , ma sulle dichiarazioni di un consigliere cattolico di minoranza riportate che il bisettimanale diocesano riporta testualmente : “ .. siamo il gruppo maggiormente liberista … “ . Ora dobbiamo pensare che questo gruppo liberista è formato da due soli membri eletti con i voti del mondo cattolico , o come il candidato sindaco nel presentarsi specificava , del mondo del volontariato e dello scoutismo . Che poi non sia stato eletto è storia , come storia è stato il tentativo di apparentarsi prima con uno e poi con l’altro dei candidati sindaci in ballottaggio , conferendo al gruppo un inequivocabile segno di coerenza . Ciò che non mi ha stupito , ma che conferma quanto ritenevo e scrivevo circa la coerenza di quel gruppo supportato dal mondo clericale da quello del volontario e dello scoutismo è leggere , dunque apprendere che un cattolico si proclama fieramente “ liberista “ . E’ è vero che oggi sono tutti liberali persino l’ex comunista Massimo D’Alema si proclama liberale … liberista . Credo che un cattolico non possa essere liberista o liberale ( come non può essere collettivista marxista ) il modo di concepire l’economia di un cattolico è diverso , non ha molto in comune con la visione che un liberale ha della economia . Mi viene da affermare che , per coerenza , un cattolico in politica non può definirsi liberista , o è uno o è l’altro …. un cattolico che si definisce capitalista puro , stona , stride non è coerente al suo credo . L’orientamento in economia per un cattolico è la dottrina sociale della Chiesa che è poi un termine coniato nel 1941 da Pio XII , mentre Leone XII aveva coniato il termine dottrina sociale ed economica ,perché si sentiva forte la necessità per un cristiano di un orientamento sulle complesse realtà dell’ esistenza dell’uomo , nella società e nel contesto internazionale, alla luce della fede e della tradizione ecclesiale . Lo scopo della dottrina sociale è quella di interpretare queste realtà , esaminandone la conformità o difformità con le linee dell’insegnamento del Vangelo sull’uomo …. essa appartiene al campo della teologia morale , è dottrina indirizzata a guidare la condotta delle persone …. Posso suggerire al consigliere comunale cattolico , proveniente dal mondo del volontariato e delle scoutismo che : “ Gli elementi basilari della dottrina sociale della Chiesa , quali il primato della persona , il carattere sacro della vita , la subordinazione dell’azione politica ed economica alle esigenze della morale ,emergono da due fonti principali : la Rivelazione e il diritto naturale “ . In tutto ciò non trovo la parola liberismo …. non riesco proprio trovarla perché per quella parola non c’è posto , non è una opzione cristiana . Lungi dal salire in cattedra , ma mi permetto di consigliare , prossimamente , di essere attenti a proclamarsi ciò che non si è ….. a proposito cristiani o liberisti