.... un urlo vecchio di 2.800 anni e inascoltato da 2.800 anni ....

21.09.2019 13:46 Fratelli , fratelli cristiani ma quando inizierà il tempo in cui volteremo pagina , quando cambieremo atteggiamento , quando convergeremo ? Quando ci convertiremo ? Quando ? L’ odierna prima lettura , la prima lettura di questa XXV domenica del Tempo Ordinario è tratta dal Libro del profeta Amos . Le fonte storiche ci informano che è stato scritto presumibilmente tra il 775 e il 750 a.C. . Fratelli , 775 anni prima dell’avvento di Cristo , quasi 2.800 anni fa . Cosa apprendiamo dal profeta ? Cosa descrive il profeta ? Cosa tramette il profeta ? Trasmette l’atteggiamento degli uomini di quel tempo , di quella società e noi riscontriamo in quell’attegiamente , nell’atteggiamento in uso in quel tempo , nel modus vivendi di quella società di quel tempo , il nostro modus vivendi , la nostra quotidianità , la nostra consuetudine , ciò che viviamo oggi 2.800 anni dopo . Ciò che il profeta ha descritto è lo specchio di questa società , di questo nostro modo di vivere . La Bibbia , la Sacra Scrittura è dunque lo specchio di una storia infinita che ha lo stesso filo conduttore , l’ingiustizia di fondo , l’ingiustizia che dilaga nei secoli , lungo il corso della storia umana ; un’ ingiustizia insita nell’uomo , in ogni uomo perché : “ … tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio …. “ scrive Paolo ( 3,23 ) alla comunità cristiana che era e che è ancora oggi in Roma . L’uomo , cioè noi tutti fratelli cristiani , si è consegnato e continua a consegnarsi volontariamente al peccato , cioè all’ingiustizia e vive di peccato dunque di ingiustizia da sempre , dai tempi del profeta Amos , e prima ancora , dall’origine , dal tempo di Adamo prima creatura umana , primo uomo . Il gioco di sempre e , tendelzialmente per sempre , è sistematicamente quello : “ … di calpestare il povero e sterminare gli umili del paese … “ scrive Amos . Il sistema consolidato è quello di prevalere sull’altro , sul debole , sull’indifeso , sul ferito su chi non ha più difese . Ritorna alla mente la celebre frase che Francesco Ferrucci , portato gravemente ferito - dunque incapace di difendersi - al cospetto del suo avversario Fabrizio Maramaldo , pronunciò prima che questo lo uccidesse : “ … vile , tu uccidi un uomo morto … “ . Già siamo tutti fratelli uomini già morti , piegati , incurvati sotto il peso della vita , è quanto affema Gesù , nel brano di vangelo scritto dall’evangelista Matteo ( 6,34 ): “ … A ciascun giorno basta la sua pena … “ per confermare che ogni giorno il vivere riserva problemi , difficoltà , fatiche … pene . Quelle pene , ci fa intendere Dio attraverso il profeta Amos , sono prodotte , create ad arte dall’uomo attraverso la sua cupidigia , la sua sfrenata avidità , il suo intenso e irrefrenabile desiderio di possesso che dilaga in ogni direzione a danno del povero e dell’umile e a danno dell’uomo stesso . L’uomo dunque si consegna all’ingiustizia il più delle volte consapevolmente , cioè per scelta , altre volte inconsapevolmente , cioè per ignoranza . L’uomo ignora , non conosce cioè l’ingiustizia e spesso la scambia o la camuffa ( anche per opportunitunismo ) per giustizia per sentirsi in pace con la propria coscienza come facevono i farisei del tempo e come fanno ancora oggi i novelli farisei , cioè noi fratelli cristiani , tutti noi nessuno escluso . Fratelli siamo nelle mani del Signore , colui a cui nulla è impossibile : “ …. nulla è impossibile a Dio … “ disse l’angelo Gabriele alla Vergine Maria e noi , fratelli cristiani , nei confronti di Dio siamo nella condizione , di potere affermare quanto si prega nel Salmo 50 e precisamente che : “ … quello che è male ai tuoi occhi , io l'ho fatto … “ , ma è anche vero che Dio comprende la sua creatura perché : l’ha pensata , leggiamo infatti nel libro della Genesi ( 1,26 ) : “ … E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza … » ; l’ha voluta dunque l’ha creata , si legge ancora nel libro della Genesi ( 1,27 ): “ …. Dio creò l'uomo a sua immagine ; a immagine di Dio lo creò ; maschio e femmina li creò …. “ ; si è compiaciuto della sua creatura ( 1,20 ) : “ … Dio vide che era cosa buona …. “ ; l’ha amata ( Gv. 3,16 ) : “ …. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna …. “ ; l’ha attesa ( Lc. 15,20 ) : “ … Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò … “ ; l’ha perdonata Dio attraverso il profeta Isaia di sé dice ( 43,25 ) : “ … Io, io, sono colui che per amor di me stesso cancello le tue trasgressioni e non mi ricorderò più dei tuoi peccati … “ e ancora nel libro dell’Esodo ( 32,14 ) si legge “ … Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo … “ perché come scrive Paolo ai Romani ( 5,20 ) “ … laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia … “ . Malgrado che l’uomo sia quello che sia e lo sia da sempre e lo sia per sempre , Dio non lo lascia solo , non lo abbanbona , attende il ritorno di quel suo figlio che ha divorato le sue sostanze con le prostitute , abbiamo ascoltato nel Vangelo di domenica scorsa perché : “ … bisognava far festa e rallegrarsi perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita , era perduto ed è stato ritrovato … “