VANITA' DELLE VANITA', TUTTO E'VANITA'

19.07.2014 18:54

Leggo su di una circolare inviata al clero cittadino che ha, anche, per oggetto la visita pastorale in città: “…il Vescovo….accetta di incontrare il Consiglio Comunale solo se c’è un invito ufficiale che non parta da un nostro suggerimento”; il vescovo attraverso un tortuoso percorso dialettico sta dicendo, invitando il Consiglio Comunale ad invitarlo, cioè di fatto si sta invitando. La visita pastorale è un fatto, un atto di vita ecclesiale che non tocca né coinvolge il Consiglio Comunale che è laico e come tale deve mantenere e difendere la sua laicità. Ho vissuto nella mia vita di “chierico” due visite pastorali, nelle quali è prassi la forma: deve essere fatta e relazionata perché richiesta (dovere e non piacere). Ne ho fatto esperienza, (per come qui si svolge), della sua inutilità, infatti quando sono stato nominato amministratore parrocchiale mi sono accorto che delle realtà e delle responsabilità che andavo ad assumere il vescovo non era assolutamente informato, o se lo era mi aveva tenuto all’oscuro di tutto. Pubblicherò il carteggio inviato a suo tempo e racconterò come si svolsero tutti i fatti che portarono alla mia nomina ad amministratore parrocchiale ed alla mia successiva rinuncia: questo per trasparenza ed in nome della trasparenza. Ora qui non voglio disquisire sull’utilità o inutilità della visita pastorale, se ben fatta è sicuramente utile, disquisisco però sul fatto che non è educato e corretto dettare condizioni da parte del vescovo al Consiglio Comunale, indetto, convocato solamente per lui: l’evento, il servizio fotografico sui giornali, le interviste, la forma, la formalità, il formalismo; “vanità delle vanità, tutto è vanità” si legge nel libro del Qoelet; ora ripeto se ci tiene a partecipare, lo chieda espressamente ed ufficialmente in fondo dopo aver ricevuto più di due milioni di euro per la manutenzione delle sue proprietà dai palazzi del potere, dalla laica autorità civile, è educazione chiedere umilmente di partecipare,- (e non indurre ad essere invitato) -, per ringraziare di quel dono che in fondo nessuno di noi, del Santo Popolo di Dio riceverà mai. Credo che questo sia d’obbligo da parte del vescovo nei confronti del sudore della classe lavoratrice che ha finanziato i suoi capricci. Ad affermare ciò è un prete che non parteciperà alla visita pastorale cittadina perché spera e auspica, che finiscano al più presto regalie, privilegi e formalismi affinchè possano riecheggiare le celebri parole pronunciato dal generale Decimo Meridio nel celebre film di Riddley Scott, “Il Gladiatore”: “il tempo degli onori sono finiti principe”.

donandreagiordano