VERO, MA NON SOLO...

28.09.2016 17:23

Ieri la liturgia ha fatto memoria di S. Vincenzo De’ Paoli proponendo, nell’ufficio delle letture ,un suo brano, che leggo , è tratto da alcune “ Lettere e conferenze spirituali “ . La loro lettura non mi trova d’accordo con il pensiero e la spiritualità del santo . Non voglio sollevare polemiche , me ne guardo bene , ma voglio che il mio pensiero in proposito sia chiaro , cristallino , trasparente . Il cristiano non è colui che passivamente accetta il pensiero altrui ma, nella diversità che gli deriva dalla sua identità , elabora ,secondo coscienza e intelligenza , i messaggi che provengono dal di fuori , dall’esterno per portarli , poi , filtrati , dentro di sé . Sostenere , come scrive il santo , che dobbiamo “ ….. fare ciò che Gesù ha fatto …. “ è chiedere all’uomo l’impossibile , perché Gesù , Dio , ci ha fatto , ci ha creati perché fossimo noi stessi , perché ci realizzassimo , non dunque imitatori , ma autori e registi del nostro essere ….. io sono io , e Dio è Dio e viviamo questa nostra condizione di libera autonomia responsabilmente e liberamente , senza dover essere, quindi subire , condizionamenti di ogni sorta da altri e da altro . Ma che cosa ha fatto Gesù , secondo il santo di cui si è fatta memoria ? Scrive egli stesso : “ curare i poveri , consolarli , soccorrerli , raccomandarli “ . Vero , ma non solo , non ha fatto solo questo , ha fatto altro , ben altro e tanto altro perché Dio è il Tutto , la totalità …. non la parte , la parzialità che è il limite dell’uomo ; dunque Dio è perfezione perché è Tutto in tutto, e perché tutto è stato da lui creato . Non si può limitare il campo di azione di Dio , ridurlo ad essere quello che noi vogliamo che Lui sia …. Dio è un “ dato “ oggettivo pur comprendendolo soggettivamente , nella sua totale libertà e perfezione di essere . E’ lo stesso santo che citando Paolo ( 1 Cor. 9,22 ) che afferma : “ Mi sono fatto tutto a tutti “ dice l’abbraccio del Cristo verso tutta l’umanità , poveri e ricchi . Il messaggio del Cristo , dunque , è rivolto a tutti , non ad una categoria piuttosto che un’altra o ad una classe piuttosto che un’altra . Non ci sono nella storia della salvezza divisioni in classi, dunque tutti siamo poveri e nelle stesso tempo siamo ricchi … poveri , cioè bisognosi mancanti di beni perché mancanti e bisognosi dell’unico bene che è il Signore …. e ricchi perché siamo in possesso della vita, la nostra vita che è il bene più prezioso … la nostra unica ricchezza . Questa è la gioiosa visione cristiana ! Il contrario è la divisione in classi della società che il cristianesimo ha superato dalla venuta del Cristo , è da 2000 anni che si è scrollata di dosso quel peso , e quel peso , le differenze , se l’è caricate sulle spalle il Cristo che è venuto per spianare le strade , perché il nostro cammino fosse agevole e sgravato da pesi e carichi . Si legge nel brano proposto dalla liturgia che “ Il servizio dei poveri deve essere preferito a tutto . Non ci devono essere ritardi . Se nell’ora dell’orazione avete da portare una medicina o un soccorso a un povero , andatevi tranquillamente . Offrite a Dio la vostra azione , unendovi l’intenzione dell’orazione “ . Tutto ciò è il pensiero del santo , è una sua proposta , che a molti può stare stretta e può non essere condivisa , il Qoelet ad esempio sembra non essere del parere del santo e il Libro del Qoelet è Parola di Dio , come non lo sono le parole del santo . Per tutto c’è un tempo , leggiamo nel libro dell’Antico Testamento , e il vangelo insegna di dare a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio (Mc .12,17 ) . Dobbiamo preoccuparci se per un servizio ai poveri abbiamo mancato all’orazione , diversamente da ciò che dice il santo nella sua esortazione , perché non si può servire due padroni dice il Vangelo : “ Nessun servitore può servire due padroni …. “ ( Lc. 16,13 ) anche perché i poveri li avremo sempre con noi, ma non il Signore ( Mc. 14,7 ) . In ultimo ritengo , che il santo sia stato esagerato nell’affermare che : “ Tutti quelli che ameranno i poveri in vita , non avranno alcun timore della morte “ anche perché il Cristo si incarna per proporre a questa umanità due comandamenti , il primo dei quali dice “ …. amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il cuore , con tutta la tua mente e con tutta la tua forza … “ poi aggiunge , ma solo poi : “ …. amerai il prossimo tuo come te stesso “ ( Mc 12,30-31 ) in vita dunque , ci ricorda Gesù contraddicendo il santo , che il centro dell’amore dell’uomo è Dio , il Padre , come d’altra parte è giusto che sia , perché è ancora la Sacra Scrittura ad ammonire che prima si devono amare i più prossimi dunque i famigliari , nella fattispecie il Padre : “ ….. senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne “ ( Is. 58,7 ) ….. e concludendo , quando S. Vincenzo De Paoli sostiene che la carità è superiore a tutte le regole e tutto deve rifarsi ad essa , è sottointeso che per carità si intende Dio , perché Dio è amore cioè Deus caritas est . ( 1 Gv. 4,16 ) .