VIP O PIP?

27.10.2015 09:12

E’ iniziato ieri a Spotorno  il secondo turno della “ mangia e bevi “ , l’annuale ritiro dei preti guidati da monsignore ; mi informa la gola profonda della diocesi  ,molto , anzi moltissimo vicino a monsignore che il prossimo anno l’incontro non si terrà più nel mondano resot 4 stelle ma in altra località da destinarsi , per cui sono più che convinto che sarò convocato dal portaborse di monsignore che mi annuncerà la volontà di monsignore di colloquiare in privato con me sul  tema  : scelta del nuovo , sobrio e castigato sito  ove ritirare per tre giorni il clero e nel contempo sarò fatto oggetto di formale ringraziamento  scritto da parte della diocesi per la mia opposizione a quel luogo mondano sino ad oggi frequentato e la nomina specifica a vicario episcopale per la ricerca dei luoghi di ritiro per il solo clero ipotecando così di fatto  la mia nomina a canonico , essendo un nuovo vicario episcopale  ( uno in più o uno in meno in questo immenso e popoloso territorio diocesano) con gran invidia di chi è in lista d’attesa da anni per uno scatto di carriera  . Siederò nella tavola rotonda , nella stanza dei bottoni , con accanto il telefono rosso e vedrò il portaborse in livrea custodire la valigetta ammanettata al suo polso . Sarò elevato al rango di “vip”o “pip” ( poco important person ) , non più raccomandate RR dai pensionati di lusso ma inchini e salamelecchi ; quest’estate poi sarò anch’io  rinfrescato dal ritmo dei flabelli agitati dagli schiavi di palazzo , nel palazzo del faraone .

Dopo un po’ di ironia , ripropongo alla “ mangia e bevi “ la prima lettura tratta dall’ufficio delle letture di ieri mattina e qui mi è d’obbligo ribadire e ripetere , malgrado che in seminario mi sia stato insegnato ( complice monsignore che non ha mai vigilato sull’insegnamento impartito dai superiori di sua nomina e dagli insegnanti da lui confermati nel loro ruolo  e al corrente di queste mancanze con altre più gravi sul piano etico – morale ) , che il breviario non era d’obbligo recitarlo , che si poteva anche saltare o in toto o in sue parti ,se si aveva altro più importante da fare .

Il brano che riporto per l’attenzione di monsignore e della gente di cui si circonda e dalla quale , poco o molto , si lascia consigliare  è tratto dalla Sacra Scrittura , Parola di Dio : 

Gli empi invocano su di sé la morte

con gesti e con parole,

ritenendola amica si consumano per essa

e con essa concludono alleanza,

perché son degni di appartenerle .

Dicono fra loro sragionando :

“ Spadroneggiamo sul giusto povero ,

non risparmiando le vedove,

nessun riguardo

per la canizie ricca d’anni del vecchio .

La nostra forza sia regola della giustizia,

perché la debolezza risulta inutile .

Tendiamo insidie al giusto , perché ci è di imbarazzo

Ed è contrario alle nostre azioni ;

ci rimprovera le trasgressioni della legge

e ci rinfaccia le mancanze

contro l’educazione da noi ricevuta .

Proclama di possedere la conoscenza di Dio

E si dichiara figlio del Signore .

E’ diventato per noi una condanna

dei nostri sentimenti ;

ci è insopportabile solo al vederlo ,

perché la sua vita è diversa da quella degli altri ,

e del tutto diverse sono le sue strade .

Moneta falsa siam da lui considerati ,

schiva le nostre abitudini come immondezze .

Proclama beata la fine dei giusti

e si vanta di aver Dio per padre.

Vediamo se le sue parole sono vere ;

proviamo ciò che gli accadrà alla fine .

Se il giusto è figlio di Dio , egli l’assisterà ,

e lo libererà dalla mano dei suoi avversari .

Mettiamolo alla prova con insulti e tormenti ,

per conoscere la mitezza del suo carattere

e saggiare la sua rassegnazione .

Condanniamolo ad una morte infame ,

perché , secondo le sue parole , il soccorso gli verrà “.

Non conoscono i segreti di Dio ;

non sperano salario per la santità

né credono alla ricompensa delle anime pure .

Sì , Dio ha creato l’uomo per l’immortalità ;

lo fece a immagine delle propria natura .

Ma la morte è entrata nel mondo ,

per invidia del diavolo;

e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono .

A commento di questo brano tratto dal Libro della Sapienza per chi ha perso l’uso del breviario , posso ammonirvi “ savonarolalmente “ : ravvedetevi , pentitevi e invocate il perdono e la misericordia di Dio .

Questo brano ha attinenza con ciò che ha e discusso e discute la “mangia bevi” radunata , pochi i preti  e questo la dice lunga , meno della metà di tutto il presbiterio , da informazioni certe pervenute , ma come vi ho già detto l’iniezione dei diaconi , dà idea  ( nelle fotografie che seguiranno pubblicate dall’organo ufficiale della diocesi per gli ignari ) di una discreta presenza , frutto di una informazione faziosa , partigiana e mistificatrice .

A Spotorno mi hanno fatto barba e capelli , come si legge nel Libro della Sapienza , senza che me ne accorgessi e uscendo mi hanno pure aperto la porta dopo avermi spazzolato petto e spalle dell’abito che io porto e loro non più , sempre complice monsignore . Qualche secolo fa ( che loro , anche i più progressisti rimpiangono ) , mi avrebbero fatto impiccare ( questa gente non si sporca mai le mani , per questo hanno laici fedeli , il braccio secolare )  , per poi bruciare ciò che restava di me ……  Savonarola docet .