Vocazione

22.04.2014 19:57

Così nasce la mia vocazione.... Condivido quanto scritto alcuni anni fa...

Biella, 23 ottobre 2004

Con la gioia nel cuore, mi accingo a scrivere queste righe a 5 anni dalla morte della mia sposa Anna, o come lei volesse che si dicesse “ a 5 anni dalla sua nascita al cielo “.

 

Il primo incontro con la morte avvenne però , ben prima, cioè dieci anni fa , ( oggi ne sono passati 15 ),al manifestarsi della malattia , fu allora che la incontrammo e con lei iniziò la nostra convivenza , fu sempre presente nella nostra vita di coppia , nella nostra intimità .

Anna visse il suo rapporto con la morte sino in fondo da donna, da sposa e da madre .

Dopo avere chiesto ed ottenuto il conforto dei sacramenti , Riconciliazione, Eucarestia e Unzione degli Infermi , preparò la sua funzione funebre , scelse i canti , il brano di Vangelo di Giovanni che narra la resurrezione di Lazzaro ,( specificando che aveva scelto la versione lunga ),volle che fosse recitata la professione di fede scelse in celebrante , i lettori , lasciò a me la scelta della lettura , scelse chi doveva portare il suo feretro ed il luogo della sua sepoltura , scelse gli abiti con cui voleva lasciare questo mondo , il vestito nero a fiorellini che le regalai quando ci fu annunciato che saremmo diventati padre e madre per la prima volta e la maglia di cotone azzurro , mio regale di Pasqua , regalo costoso anzi costosissimo a tal punto che non volle mai indossarla “ perché avevo speso troppo “ . Di quella scelta voglio credere che fosse un bel modo per presentare le sue scuse …. Sì , era chiaro ,il regalo lo aveva gradito tanto da indossarlo per il giorno della festa , la festa che ella stessa aveva preparato . In ultimo scelse la fotografia da dare a chi ne avrebbe fatto richiesta , ( scattata il giorno delle nostre nozze , il giorno più bello della sua vita , il coronamento del suo sogno ), e diede disposizione di stampare sui biglietti di risposta alle partecipazioni la frase dell’evangelista Giovanni “ Hai tanto amato il mondo, o Padre, da dare il Tuo unigenito Figlio perché chi crede in Lui non muoia ma abbia la vita eterna “.

Ecco cosa produsse l’incontro con la morte di Anna , la morte come attimo da vivere , vivere al meglio , vivere come festa e la morte non come il definitivo ma solo come passaggio per e verso l’eternità .

La morte non mi ha tolto nulla , né mi ha abbandonato , discreta è la sua presenza nella mia vita , perché è certezza come non lo è il vivere . Inoltre la morte non ha allontanato il mio pensiero da Dio , anzi essa mi porta ad assaporare e a  sentire la reale presenza del Padre .

 

Di seguito trascrivo le sensazioni che ho annotato nei giorni precedenti la nascita al cielo di Anna , e precisamente dal 25 aprile al 1° maggio 1999 quando a 37 anni salì alla casa del padre .

 

Biella, 25 aprile 1999

 

Ho cercato disperatamente il volto di Dio , ora è qui di fronte ai miei occhi, il volto della sofferenza , il volto di una donna che amo , il volto di una madre che ama , il volto di una sposa che ama e che amo .

Anna la donna che Dio mi ha posto accanto , Anna la vocazione che Dio ha in me suscitato , Anna il volto di Dio che cercavo e che non trovavo perché velato da una densa nebbia , ora è chiaro è luce ed è gioia .

Mi sono steso accanto nel mio posto di sposo,ho preso la sua mano di madre , di sposa dormiente , ha trasferito alla mia calore , vita , quella mano che non riesce più a reggere un bicchiere .

Dal sonno una domanda . “ Perché piangi ? ” . e piangendo nel silenzio della notte mi consolavo guardando tutte quelle stelle appese alle pareti del nostro mondo , brillavano, brillano , brilleranno . ( Quelle stelle sono le tante fotografie che fissano i momenti belli della nostra vita ),

Poi ho guardato a fondo nel mio cuore e anche lì come d’incanto una miriade di stelle , do volti ,che sorridevano trasmettendo gioia . Chi può dire che l’incontro con la morte sia così dolce e amaro nello stesso tempo ? Amaro perché è impotenza e dolce perché è potenza . Non puoi fermarlo, stopparlo , ma sveglia il tuo cuore e lo obbliga ad amare . Mi resta ora il silenzio ed il vuoto , ma sento in me che se mi svuoto piano piano di non so cosa , vero è che piano piano mi riempio di non so cosa .

Credo sia il tuo volto Dio , che riempie il mio vuoto e porta dolci suoni alle mie orecchie .

Ti ringrazio signore della tua prorompente presenza e ti ringrazio di tutte quelle stelle che ha i acceso, luce eterna nel cuore, nella nostra vita .

 

Biella, 26 aprile 1999

 

E’ mezzogiorno , ti chiamo ma non senti più l’esile timbro della tua voce , odo solo il suone delle campane . La pace come un torrente in piena dilaga nel mio cuore .

 

Biella, 26 aprile 1999

 

Penso alle cose che avrei dovuto o potuto dirti , ora non c’è più tempo !

Sbaglio ed èil Signore a correggermi , ho tutto il tempo a disposizione perché tu sei : la mia eterna Sposa !

 

 

Biella, 27 aprile 1999

 

Ho sete ! La stessa frase di Gesù sulla Croce : “ Ho sete ! “

Ti porgo un sorso d’acqua Signore , sei Tu che me la chiedi ; le dà sollievo , Ti dà sollievo , mi dà sollievo ……… ma tutto ciò ha un prezzo troppo alto !

 

 

Biella, 1° maggio 1999

 

Dio non toglie dignità a chi incontra o a chi va incontro alla morte ; angoscia esuberanza,agitazione sono realtà di quel preciso attimo .

Dio non toglie dignità alle sue creature , sono esse con atto volontario e libero che possono rinunciare alla loro volontà .

Io ho perso la mia dignità di fronte al dolore perché mi ha vinto la stanchezza , non ho reagito ,la mia testa ciondolava e i miei occhi si chiudevano non dal dolore come Anna, ma dalla stanchezza .

Oggi mi ha colpito molto , ha detto : “ avrei tanto voluto guarire “.

 

Biella, 1° maggio 1999

 

Sussurri :“ sono umile” e poi ancora : “ sono umile “, è iniziato il tuo dialogo intimo con il Padre.

Un senso di tenerezza e di amore mi avvolge : “ Ti amo “ .