VOGLIO, VOGLIAMO RESPIRARE NON IL PROFUMO DEI SALOTTI MA L'ODORE DEL GREGGE!
“ E’ meglio subire il male che farlo”. Sono anche malefico, faccio il male mentre lei che è buono ed è caritatevole non fa il male ma lo subisce. Subisce me che sono il male. Mi viene da sorridere e penso a quello che ha scritto più sopra su cosa io uomo del male, il male, faccio a lei, ai sacerdoti e ai fratelli laici: falsità, calunnie, false deduzioni, chiacchere, mancanza di bontà e di carità, faccio la guerra, sono anche maligno e un omicida e più sotto mi accusa di essere cattivo. Non riesco a trovare in ciò non la mia bontà o la mia carità, ma la sua paternità. Non esiste in lei traccia di paternità, spirito di paternità. Spero che la frase che ha scritto l’abbia copiata per far colpo, se la pensa è fuori strada. Io non faccio nessun male e lei non è la vittima che preferisce subire che fare il male. Io di fare il male non l’ho mai pensato, perché guardo e deduco, perché vivo in mezzo agli altri dunque vedo, osservo, penso e deduco. Mi sembra invece che lei non viva in mezzo al suo gregge, lei il gregge lo incontra occasionalmente, chi conduce il gregge sono altri, sono loro che vivono con il gregge. L’incontro con il gregge da parte sua è dunque occasionalità e formalità. Mi permetta l’accostamento lei non puzza di pecora, lei profuma di stanze del palazzo, e quanto dichiaro non è frutto di cattiveria, ma di una deduzione frutto dell’osservazione e di elaborazione. Sostenere che un suo prete fa il male significa che è nelle mani del Maligno, sostenere che è un omicida significa che è nelle mani del demonio, sostenere che calunnia significa che è nelle mani del divisore. Sostenere ciò significa un fallimento nel discernimento e significa ridicolizzare il sacramento dell’ordine. Siamo caduti in basso, stiamo affondando e scusi la franchezza sono queste sue affermazioni a permettere ciò. Questa profezia del cadere in basso è stata affermata da un prete biellese don Ferraris che il 4 aprile 1984 così scriveva:”…andremo sempre più in giù, fino a quando non ci sarà un gruppo di uomini e di donne che vivono intensamente la vita interiore. Quando nelle nostre comunità cristiane ci sarà il nucleo, che per convinzione vive decisamente la propria vita cristiana; cerca gli aiuti indispensabili che sono la preghiera, la continua preghiera; cerca i sacramenti, se è possibile cerca anche la confessione frequente per la direzione spirituale allora, senza sapere il perché, le genti si convertiranno, le genti cambieranno, riceveranno lo Spirito Santo ancora una volta”. Ecco eccellenza reverendissima, questa è la sua missione, promuovere questa ripresa, sollevare non sotterrare né affliggere chi vuole sentire in lei non il profumo dei salotti ma il forte odore del gregge.