25.05.2019 14:10
Quante cose deve ancora imparare l’uomo . Quante cose dobbiamo ancora imparare fratelli cristiani . Quante ! Le cose a cui mi riferisco sono quelle che menziona il vangelo oggi proclamato ,VI domenica di Pasqua : “ …. Vi ho detto queste cose …. “ dice Gesù , e lo dice profeticamente : “ … Ve l’ho detto ora prima che avvenga , perché , quando verrà , voi crediate … “ .
Gesù fa riferimento alla sua morte e alla sua risurrezione : “ … Vado e tornerò da voi … “ .
Nell’annunciare questa doppia azione che sarà ma che non è ancora , in Lui , non c’è volontà di lasciare , di abbandonare i discepoli : “ … i suoi discepoli … “ sembra piuttosto che impartisca normali , scontate disposizioni alla comunità là riunita ad ascoltarlo ed oggi qui , a questa assemblea riunita ad ascoltarlo .
Sovvengono alla memoria le parole del libro dell’ Ecclesiaste , del Qohelet ( 3,1-2 ) , ovvero c’è un momento , c’è un tempo per tutto : “ … Per ogni cosa c’è il suo momento , il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. C’è un tempo per nascere e un tempo per morire … “ dunque , riprendendo il discorso , c’è un tempo per andare e uno per tornare , morte e risurrezione . Ma quando si tocca questo tasto della vita di un uomo , di ogni uomo , beh fratelli cristiani la reazione è quella che Gesù coglie e che Giovanni annota nella lettura poc’anzi proclamata : “ …. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore … “ .
C’è da parte nostra ritrosia ad accettare questa realtà , realtà che non è possibile eludere , neppure il Cristo , il Figlio l’ha elusa , ma l’ha vissuta come ognuno di coloro che vi sono passati e come noi che vi passeremo. Fratelli dobbiamo andare , siamo stati creati per andare e per poi tornare , per essere eternità .
Emblematici due brani della Sacra Scrittura , il primo tratto dal Vangelo di Giovanni ( 21,18-19 ) : “ Gesù disse a Simon Pietro …. In verità , in verità ti dico : quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo , e andavi dove volevi ; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani , e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi . Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio … “ .
Si è recalcitranti quando si deve andare , perché siamo convinti di lasciare di abbandonare , non riconosciamo , non accettiamo , come insegna l’Ecclesiaste , che è giunto nel tempo , il nostro tempo : “ … un tempo per morire … “ .
L’altro brano è lungo , lo cito ma non ( lo leggo tutto ) lo trascrivo , vi invito però ad andarlo a leggere per intero , è il capitolo 37 ( 1-14 ) del libro del profeta Ezechiele che è conosciuto con il titolo “ le ossa inaridite “. In esso si legge, si apprende il meccanismo ( passatemi il termine ) con il quale il nostro corpo mortale diverrà corpo glorioso e la garanzia di ciò è la presenza e la promessa del Signore con la quale si inizia , si apre il racconto ( 37,1 ) : “ … La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi portò fuori in spirito …. “ e così si conclude ( 37,14 ) : “ …. saprete che sono il Signore . L’ho detto e lo farò … “ .
Queste cose fratelli cristiani volutamente le eludiamo , non vogliamo affrontarle , solo la Chiesa le affronta perché sono segni , parte della sua stessa vita sacramentale , la Chiesa le affronta , le propone , poco i sui ministri , che spesso , spessissimo evitano di affrontare quel : “ … Vado e tornerò da voi … “ che oggi Gesù ci ha annunciato . Quel suo : “ … Vado e tornerò da voi … “ sono la sua morte e la sua risurrezione e di conseguenza la nostra morte e la nostra risurrezione che sono prossime a venire , perché tutto verrà perché tutto è venuto e tutto è in divenire .
Se , come ministri e come discepoli , per fede , non ci lasciamo condurre là dove non vorremmo andare , ma dove comunque dovremo andare , comprendendo che là bisogna andare per poter tornare , e che chi ci conduce è colui che è già andato ed è tornato , beh se facciamo resistenza , se non vogliamo comprendere , come dice Paolo nella sua prima lettera ai Corinti ( 15,14 ) : “ … è vana anche la vostra ( nostra ) fede … “ . Accettare di essere accompagnati là , dove si dovrà andare per tornare è un gesto di umiltà , e attraverso l’umiltà si comprende , cioè ci si dispone a comprendere , a capire , a ragionare, si cresce e si matura .
Ancora nell’Ecclesiaste ( 3,11 ) si legge : “ …. Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo , ma egli ha messo la nozione dell’eternità nel loro cuore , senza che però gli uomini possano capire l’opera compiuta da Dio dal principio alla fine … “ e ciò è il nostro freno , il nostro limite , il non voler comprendere è il nostro freno , è la nostra cocciutaggine , non è la nostra libertà . Il non volere comprendere è l’atteggiamento di Pietro punito da Gesù con queste parole ( Mc. 8,33 ) : “ … Và dietro a me Satana ! Perché tu non pensi secondo Dio , ma secondo gli uomini … “ . Lasciarsi condurre è parlare il linguaggio di Dio , perché chi conduce è Dio , lasciarsi condurre è accompagnarsi con Dio dunque entrare in relazione con Lui .
Il dire queste cose, cioè il parlare della morte , dell’invitarvi a vivere la morte prossima a venire , sfidando i vostri giudizi ,sapendo che sono scomode , che non piacciono , che non trovano gradimento , che sono eluse , rimandate , che si preferisce non ascoltarle , che sono ritenute desuete, ben sapendo e comprendendovi ho il dovere di ricordale a voi e prima ancora a me stesso perché sono secondo Dio e la prova di ciò è che pungono , sono spine, fanno male . Vi metto e mi metto , mi conficco dunque una spina nella carne , proprio come scrive Paolo nella sua seconda lettera indirizzata ai Corinti ; d’altra parte un sacerdote non è tale per essere ammirato , i farisei cercano e vivono dell’assenso ed del consenso dell’uomo sino al compromesso : “ … Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini “ li accusa Gesù ( Mt.23,5 ) . Il sacerdote porta , annuncia una parola che non è sua , parla di cose che non sono il frutto del suo speculare, ma che gli appartengono per fede , dunque le deve , ha il dovere di trasmetterle e per questo è giudicato . Il sacerdote , ognuno di voi fratelli cristiani , è così ammonito da Gesù : “ … Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi …. “ chi vive la fede e di fede deve annunciare e sforzarsi di vivire la Parola come scrive Paolo agli Ebrei ( 4,12 ) : “ … Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio ; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito , delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore …. “ e ciò , fratelli cristiani , fa male …. prova ne è la profezia che Simeone , al tempio , svela ai genitori di Gesù e che Luca annota nel suo Vangelo ( 2,34-35 ) : “ … Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele , segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori . E anche a te una spada trafiggerà l’anima … “ .